giovedì 18 dicembre 2008
L'ex sindaco di Roma dai giudici per chiarire la sua estraneità alla vicenda. La Jervolino non si dimette e annuncia un rimpasto della giunta. Di Pietro abbandona tutte le giunte della Campania. Oggi nuovi interrogatori a Pescara e Potenza. La Camera respinge la richiesta di arresti domiciliari per Margiotta.
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Dopo la diffusione su internet dell'ordinanza della Procura di Napoli contenente stralci di verbali in cui alcuni indagati farebbero a lui riferimento, Francesco Rutelli si è recato ieri a tarda sera in Procura per rendere dichiarazioni spontanee, chiarendo la sua assoluta estraneità alla vicenda. Cosa che aveva in precedenza chiarito alla stampa, aggiungendo anche che  «non ho sostenuto in alcun modo la carriera politica di Giorgio Nugnes, che ha seguito del tutto legittimamente itinerari politici diversi. Non ho mai, e dico mai, avuto modo di confrontarmi col dott. Romeo (imprenditore, va ricordato, che opera con decine di amministrazioni pubbliche e grandi aziende private) in ordine agli obiettivi delle sue imprese».Ieri su Napoli si è abbattuta la bufera giudiziaria legata alla delibera comunale 'Global service': gara d'appalto da 400 milioni poi ritirata per mancanza di fondi. Tredici le misure di custodia cautelare: in carcere anche l'imprenditore Alfredo Romeo. Domiciliari per altri 12: tra loro due assessori comunali del Pd. Avvisi di garanzia per i parlamentari Bocchino (Pdl) e Lusetti (Pd): per loro chiesta al Parlamento l'autorizzazione alle intercettazioni.Pesanti anche le ripercussioni della bufera giudiziaria. Ieri sera Di Pietro ha annunciato la decisione  dell'Idv di uscire da tutte le giunte della Campania «fino a quando non sarà risolta la questione morale». Di Pietro lo ha detto intervenendo all'esecutivo nazionale dell'Italia dei Valori. Il leader dell'Idv ha annunciato che lunedì sarà a Napoli insieme all'ufficio di presidenza del partito per decidere le modalità di questa operazione insieme ai responsabili campani.Intanto ieri sera il segretario del Pd Walter Veltroni si è incontrato con il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino: quest'ultima ha respinto l'ipotesi delle proprie dimissioni e ha annunciato il rimpasto della giunta napoletana.Ma per Veltroni i problemi non sono solo in Campania, Il suo partito è investito da una vera e propria bufera giudiziaria, con esponenti del Pd coinvolti contemporaneamente in inchieste su tangenti in Abruzzo e Basilicata, oltre che in Campania. Il coordinatore del Pd, Goffredo Bettini, in un'intervista pubblicata oggi da un quotidiano, chiede alla direzione del partito di «affidare a Veltroni anche poteri più forti nel decidere e intervenire sui gruppi dirigenti mettendo energie fresche, sperimentate, pluraliste nel loro orientamento, ma capaci di avere uno sguardo più limpido e curioso verso il mondo di oggi».Intanto vanno avanti le inchieste di Potenza e Pescara. Si terranno oggi gli interrogatori dell'ad di Total Italia, Lionel Levha, e dell'imprenditore Francesco Ferrara, principali indagati nell'inchiesta di Potenza sulle tangenti legate allo sfruttamento del petrolio lucano. La giunta delle Autorizzazioni della Camera, intanto, stamattina ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per il parlamentare del Pd Salvatore Margiotta, che ieri aveva dichiarato: mai ricevute promesse di soldi. Ed oggi sarà interrogato anche l'ex sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonfo, arrestato per presunte tangenti negli appalti pubblici. "Tangentopoli non è mai finitia" ha commentato ieri il procuratore capo di Pescara, Nicola Trifuoggi.
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