sabato 16 aprile 2011
Sembra essersi risolta positivamente la vicenda della 19enne che da alcuni giorni era stata obbligata dalla famiglia a non frequentare l'istituto professionale dove è iscritta al primo anno.
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Sembra essersi risolta positivamente la vicenda della ragazza pakistana di 19 anni che da alcuni giorni era stata obbligata dalla famiglia a non frequentare l'istituto professionale di Brescia dove è iscritta al primo anno. Nella scorsa notte in Questura, a Brescia, si è tenuta un incontro al quale hanno preso parte: il console pakistano a Milano, il capo della Squadra mobile della Questura di Brescia, Riccardo Tumminia, i rappresentanti di un'associazione pakistana, i rappresentanti della Cgil di Brescia, la ragazza e i suoi familiari. Al termine è stato riferito che la giovane potrà tornare a scuola, e il console pakistano ha spiegato ai suoi familiari che questo è un suo diritto come «è un diritto l'amore».È stato confermato infatti, in una conferenza stampa svolta dopo l'incontro, che tra i familiari della ragazza, descritta come molto bella, c'era una particolare apprensione per i possibili corteggiatori. In famiglia si stava inoltre valutando un possibile matrimonio con un connazionale.
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