lunedì 11 aprile 2016
​Vienna inizia la costruzione della recinzione lungo il confine italo-austriaco (autostrada compresa). Il commissario europeo per l'immigrazione: costruire barriere fra stati di Schengen non è la soluzione giusta.
Brennero, al via i lavori per il «muro»
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Al Brennero l'Austria ha iniziato i lavori per la costruzione di una barriera per limitare, in caso di necessità, l'accesso di migranti provenienti dall'Italia. La struttura - ha sottolineato il capo della polizia tirolese Helmut Tomac all'agenzia Apa - avrà una lunghezza di 250 metri e comprenderà l'autostrada, come anche la strada statale. Controlli e varchi saranno allestiti anche per quanto concerne la linea ferroviaria. Da Vienna assicurano che non ci saranno fili spinati. Inizialmente verranno smontati alcuni tratti di guardrail e anche la segnaletica stradale subirà delle modifiche. Saranno istituite corsie dedicate al controllo di persone e collocati container con all'interno strumentazione personale preposto all'identificazione dei profughi. Per evitare il flusso migratorio dello scorso anno, che è stato pari a 90mila ingressi, l'Austria ha fissato nel numero di 80 il limite massimo giornaliero di richieste di asilo su tutti i suoi confini meridionali. Compresi in questa cifra anche gli eventuali ingressi attraverso Tarvisio, Prato Drava, passo Resia e quelli tra Austria e le altre Nazioni. Considerando poi la scarsa possibilità di allestire tendopoli o centri di accoglienza direttamente ai 1.370 metri di passo del Brennero, è stata presa in considerazione l'ipotesi di trasferire un centro di raccolta a Vipiteno, l'ultimo centro importante dell'Italia settentrionale sull'asse del Brennero.

Commissario europeo per l'immigrazione: non è soluzione giusta«Costruire barriere fra stati di Schengen, e ora in particolare quella fra Austria e Italia, non è la soluzione giusta»: lo ha affermato al Parlamento europeo in sessione plenaria a Strasburgo il Commissario per l'immigrazione, Dimitris Avramopoulos. «Credo nella costruzione di ponti, non di muri - ha osservato - serve una politica dell'immigrazione che non conduca a chiudere i confini interni mettendo a rischio Schengen, e questa politica va attuata».Monsignor Perego, Migrantes: ferita a Schengen e all'EuropaL'annuncio austriaco dell'avvio della costruzione di una barriera ai confini del Brennero "è un'altra grave ferita a Schengen, alla Ue, alla solidarietà europea. È un'altra risposta sbagliata al drammatico problema dei richiedenti asilo e dei rifugiati, una decisione che contraddice il messaggio forte che tra pochi giorni il Papa darà dall'isola di Lesbo" così ha commentato monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Cei. «In questo modo - rileva Perego- l'Europa rinuncia al proprio compito fondamentale di assicurare la protezione internazionale ai rifugiati».Perché si sta costruendo la barriera al Brennero?  Venerdì 8 aprile l'Austria aveva dichiarato che avrebbe fatto “di tutto contro la chiusura del Brennero” ma quello che succederà nelle prossime settimane dipenderà soprattutto dall'Italia: le porte rimarranno aperte solo se l'Italia sarà in grado di gestire in modo rigoroso gli arrivi. Era stato questo il messaggio portato in Italia dal ministro dell'Interno austriaco, Johanna Mikl-Leitner a Roma per discuterne direttamente con l'omologo, Angelino Alfano. La questione dei flussi migratori sembra preoccupare non poco Vienna, convinta che con la rotta dei Balcani ormai sigillata, l'entrata in vigore dell'accordo tra Unione europea e Turchia e l'avvicinarsi della bella stagione, i flussi dal Mediterraneo centrale possano ingrossarsi in modo considerevole. Nel corso di un'intervista rilasciata poco prima della partenza per Roma, sempre lo scorso 8 aprile, a un'agenzia austriaca, Mikl-Leitner si era detta addirittura convinta che i flussi potrebbero raddoppiare, passando dai 150 mila sbarchi del 2015 a circa 300mila nel 2016. “L'Italia - aveva chiarito parlando con la stampa il ministro - non può pensare che il Brennero resti aperto, se dovessero verificarsi flussi migratori fuori controllo”.

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