sabato 30 settembre 2017
Il ministro per lo Sviluppo economico: «il sindaco Raggi non mi risponde, sconvoco il tavolo». Lei: «In questo modo fa un dispetto alla città, non a me».
Botta e risposta Calenda-Raggi sul tavolo per il rilancio della Capitale
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Il ministro chiama, ma la sindaca non risponde. Almeno per ora. Motivo della telefonata il tavolo sul rilancio industriale di Roma che il Mise vorrebbe convocare su sollecitazione di associazioni industriali e sindacati capitolini. «Da dieci giorni non ho ancora avuto risposta dal sindaco, l'ho chiamata tre giorni giorni fa e ancora aspetto di essere richiamato», la freccia lanciata dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che poi continua nell'affondo. «Capisco che è molto impegnata, ma delle due l'una - prosegue nel suo intervento ai lavori del convegno Crescita vs Crisi a Roma - se entro lunedì non ho ancora la conferma della data in cui fare questo incontro, lo sconvoco perché parlare di Roma senza il sindaco di Roma è naif».


Lo studio sull'economia romana e il tavolo che il Mise vorrebbe convocare non sono fatti «per dire se il sindaco sta governando bene o male Roma. I problemi di Roma vengono da più indietro - ci tiene a precisare ancora Calenda - Non c'è nessun intento di attribuire responsabilità. Poi si è sollevata la solita cagnara politica e così ti passa anche la voglia di farlo». Certo il ministro non vuole credere che in qualche forza politica romana «ci sia la tentazione di dire non facciamo niente, aspettiamo di vedere passare il cadavere, perché poi il cadavere è quello di Roma».


Pronta, stavolta, la risposta del primo cittadino capitolino. «Se il ministro sconvocasse il tavolo, farebbe un dispetto non a me ma a Roma. Spero che il ministro non intenda prestarsi a polemiche politiche - la replica di Virginia Raggi a margine dell'udienza Anci con il Papa - Non è necessario un telegramma, basta semplicemente sentirsi e si fissa una data». Il sindaco poi sottolinea «un anno di silenzio del governo, malgrado le nostre sollecitazioni e la colpevole assenza dell'esecutivo all'incontro dello scorso 24 giugno».

Se il ministro sconvocasse il tavolo perciò - ripete ancora il sindaco M5s - farebbe un dispetto ai romani e a tutti coloro che tengono alle sorti della città. «Avevo colto con forte entusiasmo, anche pubblicamente con una mia lettera aperta, la sua proposta di incontro che va proprio nel solco di Fabbrica Roma - conclude - Parole che avevano rotto un anno di silenzio del governo, malgrado le nostre sollecitazioni».

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