giovedì 29 luglio 2010

 

COMMENTA E CONDIVIDI
Più che una profezia sono paletti ben precisi e un messaggio chiaro a Berlusconi e Fini. Qualsiasi cosa succeda tra i due cofondatori non si andrà ad elezioni prima di aver portato a casa il federalismo. A metà pomeriggio il leader del Carroccio è nel cortile interno di Montecitorio; aspetta come fa da giorni una mossa del premier. Ai giornalisti che con insistenza gli girano intorno, il Senatur parla chiaro: i rapporti tra il presidente del Pdl e l’ex leader di An sono al capolinea. «Ognuno andrà per la sua strada – dice – se non si incontrano, se non si trovano vuol dire che non vogliono trovarsi, ma questo non vuol dire che si vada ad elezioni». Quello che ronza nella testa del leader padano è la sua priorità di sempre. «Le Regioni sono senza soldi e mi ammazzano se non porto a casa il federalismo» continua senza peli sulla lingua; questa cioè è la migliore garanzia che non si andrà alle urne. «Anzi, ne sono sicuro», rincara.Non ci sta Bossi a veder sfumare uno dei capisaldi della politica della Lega per le continue beghe di famiglia; non manda giù nemmeno di essere messo in disparte da un braccio di ferro senza fine. La tenuta del governo, spiega ancora, è assicurata dal federalismo e oggi ci sarà «una riunione al ministero per cominciare a scrivere i vari decreti, poi ci sarà il Consiglio dei ministri ed altre tappe. Quindi, la strada è ancora tanta». Lui è disposto a tutto per ottenerlo, nessuna via esclusa. «È pronto a valutare la situazione anche con altri? A parlare pure col diavolo?», la domanda del cronista insistente di turno non scompone minimamente il Senatur. Nella mente dei giornalisti c’è il pensiero all’apertura, qualche ora prima, di Pier Luigi Bersani per un governo di transizione. Bossi però non si sbilancia, anche se non chiude. «Sì, sono disponibile pure a parlare col diavolo». Nessun dettaglio aggiuntivo sulla natura del diavolo, ma anche questa volta, non smentendo la tradizione popolare, tra i due litiganti il terzo gaudente potrebbe essere lui.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: