venerdì 6 marzo 2015
​Il ministro dell'Ambiente: regole durissime contro gli "ecofurbi". Legge sugli ecoreati, "la Camera approvi senza modifiche".
LA LEGGE Pene più severe per chi inquina
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«Non accetto nessuna sottovalutazione del dramma della 'terra dei fuochi'. Non lo accetto. Dico però che oggi siamo in grado di dire che i prodotti che vengono da quell’area, che preferisco chiamare col suo nome 'terra di lavoro', sono sani. Parlo anche a quei commercianti di Sanremo che hanno messo dei cartelli odiosi in occasione del Festival. Queste cose non le voglio più vedere!». Così il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti replica nettamente ai 'riduzionisti' che, dopo la pubblicazione del decreto coi primi dati sul monitoraggio sui terreni inquinati, avevano parlato di ingiustificabile allarmismo. Ma difende anche la buona economia locale. Però, insiste Galletti, «con serietà e responsabilità aggiungo che il problema in quell’area c’è ancora, i roghi di notte ci sono ancora. E le bonifiche sono ancora tutte da fare». Ma annuncia che «entro 15 giorni saranno approvate le 'linee guida' per le bonifiche previste dal decreto 136 del 2014» e, per evitare nuovi affari di camorra e 'ecofurbi', «insieme a Cantone applicheremo delle regole molto stringenti, come quelle per l’Expo. Ma penso che con la legge sugli ecoreati abbiamo già dato un segnale molto importante. Oggi finalmente chi inquina va in galera». Una legge che dopo il 'via libera' del Senato ora deve tornare alla Camera che, afferma il ministro, «mi aspetto la approvi così com’è, senza modifiche ». E se si vorrà eliminare la modifica introdotta, col parere contrario del governo, del divieto della tecnica delle esplosioni in mare per la ricerca di idrocarburi (air gun), «lo si faccia eventualmente con un altro provvedimento». Ministro perché c’è voluto così tanto per avere gli ecoreati, una legge importante? Per anni c’è stata una sottovalutazione di tutti i problemi ambientali che poi ci sono esplosi in mano. E poi teniamo presente la difficoltà oggettiva del Parlamento a fare le leggi di qualsiasi tipo. Hai avuto pressioni per far 'ammorbidire' la legge? Come capita sempre, ci sono state posizioni anche molto divergenti. Ma ho colto una maturità da parte del Parlamento che mi ha fatto molto piacere. C’è stato bisogno di Eternit e Bussi. Giustizia negata... Assolutamente sì. L’allungamento dei termini di prescrizione che il ddl contiene va proprio nella direzione di far in modo che non accada più. Sembra però che in campo ambientale si vada avanti disordinatamente. Come per i fondi per i militari nella 'terra dei fuochi', prima scomparsi e poi ritrovati. Non si poteva farlo meglio subito? C’è una complessità nella pubblica amministrazione e nelle leggi che finisce per complicare anche le cose facili. C’è il paradosso che troppe leggi finiscono per non tutelare l’ambiente. Preferirei averne meno ma chiare. È la strada che stiamo provando a prendere anche a costo di critiche. Semplificare non vuol dire abbassare la guardia. Bene le leggi, ma poi ci sono i soldi per il risanamento? Non sempre è una questione di mancanza di risorse. Alcune volte è la mancanza di regole applicabili con facilità o di programmazione. Come per il dissesto idrogeologico... Che dopo i nuovi morti rimane uno dei temi più drammatici. I soldi in parte c’erano da tempo. Avevamo 2,3 miliardi pronti per essere spesi ma bloccati. Con le semplificazioni oggi più di un miliardo è cantierato.. Certo ci vorrebbe molto di più, ma c’è anche un problema di semplificazione e progettazione. Tira le orecchie alle regioni? Assolutamente. Io sono disponibile a dare le risorse ma prioritariamente alle regioni che dimostrano di saperle spendere bene e in fretta. A proposito di Regioni, che dice della scelta della Campania di promuovere la squadra del Napoli per rilanciare il territorio? Non era meglio spendere per sostenere il pomodoro o la mozzarella? Non voglio dare un giudizio sulle politiche delle regioni. L’impegno che prendo è di andare avanti con i tempi che ci siamo dati. So benissimo, e lo dico con estrema serietà e responsabilità, che la fase di monitoraggio ha richiesto più tempo di quello previsto nella legge, ma oggi siamo in un percorso ben definito che ci porterà a fare le bonifiche in tempi medi. Mi impegno a trovare le risorse necessarie. È una priorità per il Paese. Ma sarei un irresponsabile se dicessi che da qui a tre mesi abbiamo risolto tutto. Intanto in quelle terre si continua a morire. Ho parlato col ministro della Salute Lorenzin. È determinata e ha stanziato risorse per portare avanti gli screening sanitari. È la direzione giusta. Senza sminuire il problema? Senza sminuire il dramma. Lì, come in tutte le zone d’Italia dove esistono problemi ambientali ci dobbiamo mettere nelle mani della scienza. L’Europa ci segue con attenzione e spesso ci bacchetta. È verissimo. Abbiamo ancora 17 infrazioni aperte rispetto alle 25 di un anno fa. Per la Campania il 12 marzo sarò a Bruxelles per incontrare il commissario Ue per l’ambiente Vella. Arriviamo molto preparati, ce la metterò tutto perché si capisca anche il buono che abbiamo fatto. Tra l’altro in regione la raccolta differenziata è arrivata al 50%. Ma l’impiantistica rimane indietro. È assolutamente vero. E si continua a dire di 'no' anche al compost come sta accadendo con le rivolte contro l’impianto a Scampia. Faccio una gran fatica a capirli e a giustificarli. Per i rifiuti industriali che succederà al Sistri? Qualche mese fa il Sistri interessava 300mila imprese, oggi solo 13mila. Perché abbiamo escluso tutte quelle sotto i 10 dipendenti e quelle agricole. Poi abbiamo disdetto il contratto con Selex. Finito sotto inchiesta... Sono il ministro e mi limito a dire che quella tecnologia era obsoleta. La Consip entro il 30 giugno farà una nuova gara, europea e trasparente. Se rispettiamo i tempi entro la fine dell’anno avremo un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che per il mio ministero resta una priorità per combattere la criminalità. Oltre che in Campania abbiamo grossi problemi per i rifiuti in Sicilia, Calabria e anche Liguria. Ma è possibile? La legge mi attribuisce poteri di indirizzo e controllo. Sono a disposizione delle regioni che hanno questo problema per aiutarle a venire fuori nel più breve tempo possibile. Mi aspetto risposte efficienti in tempi brevi per arrivare all’autosufficienza. Cosa che per molto tempo non c’è stata... Purtroppo no e ora spero che le cose migliorino.
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