domenica 17 luglio 2022
La ministra (Italia Viva) per la famiglia e le pari opportunità definisce i 5s «irresponsabili» e spera in un Draghi bis
Bonetti: «Primario l'interesse del Paese. Facciamo prevalere la responsabilità»

Ansa

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Ora la politica anteponga «l’interesse generale a quello di parte», perché il Paese ha bisogno di speranza di futuro e risposte concrete. La ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Elena Bonetti definisce i 5s «irresponsabili» e spera in un Draghi bis. E sul Reddito di cittadinanza dice: va pensato uno strumento che faccia davvero uscire dalla povertà con competenze e lavoro.

Adesso però come si rimettono insieme i fili di questo strappo politico?

Serve che tutte le forze politiche mettano in campo la responsabilità di far prevalere l’interesse generale del Paese su quello di parte. Lo ritroviamo anche nelle recenti parole del cardinale Zuppi, un richiamo importante che la politica deve ascoltare. Dobbiamo rispondere alle esigenze, alle urgenze delle persone e delle famiglie, ma anche riattivare le speranze di un Paese. Un Paese che ha vissuto e vive anni difficili, ma che può e deve ritrovare le risorse e le energie per reagire e per costruire le condizioni per un futuro migliore. È una priorità dare continuità all’azione di governo del presidente Draghi, perché ha interpretato questo spirito, ha agito sempre nell’interesse del Paese, avviando un percorso di riforme necessario e che non può arrestarsi.

Pensa che qualcuno dei grillini si possa convincere a continuare questo percorso?

Quello che sta accadendo all’interno del M5s non mi è dato saperlo. Penso però che fino all’ultimo dobbiamo lavorare perché ci sia un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. Responsabilità che è mancata da parte del M5s nella scelta di non votare la fiducia ad un provvedimento che dava quasi 23 mi- liardi a famiglie e imprese. Questa crisi di governo nasce da un pretesto di Conte, che ha il problema di risolvere una difficoltà politica tutta interna al M5s.

La petizione lanciata da Renzi basterà a convincere il premier?

Credo sia importante che il Paese intero esprima il pensiero prevalente che io sento forte e che richiama tutti alla responsabilità. È significativo che in poche ore abbiamo raggiunto già 60mila firme. Questo certifica che l’azione di governo del presidente Draghi ha saputo non solo rispondere ai bisogni dell’Italia, ma anche creare le condizioni perché un Paese intero si sentisse coinvolto in un impegno di servizio collettivo. E le attestazioni a livello internazionale sono il segno di come la leadership di Draghi sia fondamentale in ambito europeo, dell’alleanza atlantica e in tutti quei fronti così delicati come la guerra Ucraina.

Martedì in Cassazione verrà presentato da Italia Viva il quesito referendario per abolire il reddito di cittadinanza, non pensa sia il momento politico sbagliato e ciò possa creare ancora più tensioni con M5s?

Distinguiamo due cose. L’impegno che Italia Viva sta mettendo in campo per dare continuità all’azione del governo Draghi, un impegno concreto che è stato sottolineato nelle parole di Matteo Renzi. Ci affidiamo ovviamente alla saggezza del presidente Mattarella e alle decisioni del presidente Draghi. Il premier ha sempre saputo ricomporre le parti e portato a sintesi in avanti nelle decisioni, sbloccando il Paese fuori da qualsiasi dibattito ideologico. Sul reddito di cittadinanza vogliamo che si esprimano i cittadini, perché riteniamo che abbia creato storture e fatto danno al Paese. Uno strumento di sostegno alla povertà è necessario, lo abbiamo promosso con il Rei, ma deve essere uno strumento che aiuti le persone anche nei percorsi di emersione dallo stato della povertà e che investa sulle competenze e sul lavoro.

Qualora non rientrasse la crisi e si arrivasse ad elezioni anticipate Italia Viva come si comporterebbe? A quali alleanze penserebbe?

Di fronte allo scenario del voto anticipato, che ritengo non essere quello migliore per il Paese, Italia Viva sarà in campo con la proposta politica che è quella per cui è nata: una proposta riformista che sappia superare il bipolarismo che così tanto danno ha fatto al Paese, superare e archiviare il populismo da una parte e il sovranismo dall’altra. Queste ore stanno dimostrando con chiarezza quanto al nostro Paese serva una proposta politica che si ponga nella centralità dell’interesse generale e sappia ricomporre a sintesi le forze moderate. Serve al Paese per portare avanti quella progettualità che il governo Draghi ha interpretato e che sono convinta possa continuare ad interpretare.

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