giovedì 4 dicembre 2014
​Sopralluogo degli inquirenti lungo il percorso fatto dalla madre la mattina di sabato. I genitori alla stampa: «Basta alle voci da cortile».
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Un'altra giornata di sopraluoghi e interrogatori per cercare di fare luce sulla tragica morte di Andrea Loris, il piccolo di otto anni trovato morto sabato scorso. Dopo casa Stival, gli esperti della scientifica hanno bussato alla porta di Orazio Fidone, il cacciatore che ha scoperto il cadavere di Loris in un canalone di Punta Braccetto, a Santa Croce Camerina, e che al momento è l'unico indagato, come atto dovuto, dalla Procura di Ragusa per sequestro di persona e omicidio. La notte scorsa, dopo aver perquisito l'abitazione, hanno anche eseguito rilievi e accertamenti nella casa di campagna di contrada Passo di Scicli, e stamattina gli esperti sono tornati sul luogo del ritrovamento del cadavere del piccolo. La polizia ha effettuato nel pomeriggio un sopralluogo sul percorso compiuto dalla mamma di Loris Stival il giorno della scomparsa del bambino con la madre del piccolo a bordo. Due le auto impegnate. Le vetture sono partite da casa della famiglia Stival, sono andate a scuola e poi a Donna Fugata dove la donna ha detto di essersi recata il giorno della scomparsa del figlio. A confermare la presenza della donna a bordo dell'auto è stato anche il procuratore Carmelo Petralia. In particolare gli inquirenti lavorano sulle incongruenze della versione dei fatti fornita dalla madre che afferma di aver portato il figlio a scuola (in una seconda dichiarazione fornita di averlo lasciato poco lontano) mentre dalle telecamere si vedrebbe solo il fratellino di quattro anni in auto con la madre e Andrea Loris rientrare in casa dopo aver parlato con la madre. Immagini riprese dalle telecamere di fronte alla casa degli Stival introno alle 8,15. In serata la madre si è recata in questura con il suo avvocato per firmare la deposizione resa il giorno della scomparsa del figlio. Sembrerebbe confermata da alcune persone presenti la partecipazione della donna al corso di cucina nella tenuta di Donnafugata.  Dall'autopsia è emerso che il piccolo Andrea Loris Stival sarebbe stato soffocato con un laccio, probabilmente una fascetta elettrica, e non strangolato con le mani. Intanto ieri sera il procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia, nel corso di un incontro con i giornalisti, durante il quale ha confermato l'esserci al momento una sola persona indagata, ha invitato i media a evitare la diffusione incontrollata di notizie che possano turbare la serenità delle indagini e complicarne lo svolgimento. "Ci troviamo di fronte a un fatto di inusitata gravità che ha turbato l'opinione pubblica nazionale e anche fuori dall'Italia, e che quindi giustifica la grande attenzione su questa vicenda sia sul fatto in sé che sulle indagini in corso - ha detto Petralia -. Ma perché lo svolgimento delle indagini sia più asettico, sereno, non inquinato inevitabilmente dalla propalazione di notizie che non sono corrispondenti all'esatto tenore delle indagini in corso, o che possono filtrare in qualche modo dagli apparati investigativi e che qualora possano essere vicine turberebbero n modo forse irreparabili delle ulteriori indagini e il loro esito, d'ora innanzi qualunque tipo di informazione utilizzabile sono quelle che verranno fornite in comunicati stampa o brevi incontri con i media". Parlano i genitori. "Basta alle voci da cortile e alle bugie" che ci "hanno feriti e uccisi". Veronica Panarello e Dadide Stival, i genitori del piccolo Loris di 8 anni ucciso il 29 novembre scorso, in un colloquio con il quotidiano La Sicilia chiedono "rispetto per una famiglia che soffre", sottolineando di avere "piena fiducia nella magistratura"."Agli investigatori abbiamo consegnato i disegni di Loris e tutto il materiale che era in nostro possesso. Ho dato anche il registro di classe per verificare il numero delle assenze, che comunque erano minime, la sua era una frequenza regolare. Loris era un bambino normalissimo come tanti altri perfettamente integrato nella classe e aveva ottimi rapporti con i docenti e con i compagni". A dirlo a SkyTg24, Giovanna Campo, preside della scuola elementare di Santa Croce Camerina, frequentata dal piccolo Loris. "Ho conosciuto la mamma e il papà di Loris - aggiunge - per me erano persone normali, non ho mai avuto nessun sospetto nella maniere più assoluta. La famiglia era presente e partecipava alla vita scolastica del bambino".

 

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