martedì 3 agosto 2010
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Silvio Berlusconi avverte: «La via è stretta, al primo incidente si va al voto». Il premier al ricevimento con i senatori del Pdl non fa alcun cenno diretto alla calendarizzazione immediata della mozione di sfiduciacontro il sottosegretario Caliendo, ma fissa i paletti  per i corretti rapporti con il presidente della Camera Gianfranco Fini ed i suoi nuovi gruppi parlamentari. Berlusconi non attacca l'ex alleato anche perchè riconosce la lealtà dei finiani che, sostiene, «fanno parte del governo e non lo faranno cadere». «Voteranno all'interno del programma della maggioranza», assicura. Secondo il premier, d'altronde, l'ex leader di An  non ha interesse ad arrivare al voto perchè «ha solo il 1,5%» dei consensi.Circa ipotetiche campagne acquisti in Parlamento, il Cavaliere spiega: «Io non ho fatto telefonate». Anzi «sono stato contattato da cinque finiani», dice ai senatori Berlusconi. Al ricevimento erano presenti anche Pasquale Villari e Deodato Scanderebech che sostituirà Michele Vietti al Senato essendo stato eletto nelle liste dell'Udc.L'attenzione del premier è tutta per «l'architettura dello Stato che non ci lascia tranquilli»: per questo Berlusconi vuole «le riforme istituzionali» in modo da «non essere imprigionato». Limitazioni istituzionali che - a suo dire - gli impediscono di governare e riformare l'Italia.Il presidente della Repubblica è stato votato dal centrosinistra, la Corte Costituzionale è al 90% formata da membri di sinistra e lo staff del Quirinale controlla anche gli aggettivi delle leggi che gli sottoponiamo per cui ciò che entra come un cavallo purosangue esce come un ippopotamo ed in comune hanno solo "l'ippo" (riferendosi al nome greco di cavallo, ndr).Il premier, in base al racconto di diversi presenti, si sarebbe detto preoccupato per le conseguenze democratiche di tutto questo. Frasi poi smentite da  Palazzo Chigi con una nota. Berlusconi non ha comunque intenzione di aprire un nuovo fronte con Napolitano ma punta sull'esigenza di concludere regolarmente la legislatura: «Io voglio andare avanti», dice più volte durante la cena, e per questo - aggiunge - «lavorerò durante le vacanze per il rinnovo del partito e sui temi della campagnaelettorale da qui a tre anni, se non servirà prima».
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