giovedì 8 luglio 2010
Intercettazioni, lotta alla mafia che «non verrà ostacolata dal ddl sulle intercettazioni», la protesta «strumentale» degli aquilani di ieri e gli equilibri all'interno del governo. Parla a 360 gradi, Silvio Berlusconi, in un'intervista concessa oggi a "Studio Aperto".
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Intercettazioni, lotta alla mafia che «non verrà ostacolata dal ddl sulle intercettazioni», la protesta «strumentale» degli aquilani di ieri e gli equilibri all'interno del governo. Parla a 360 gradi, Silvio Berlusconi, in un 'intervista concessa oggi a "Studio Aperto". «Ero e resto convinto che sia una legge sacrosanta che ricalca un ddl approvato con una maggioranza bulgara ai tempi del governo di sinistra. Eppure allora nessuno parlò di legge bavaglio e di attentato alla libertà», così Silvio Berlusconi ha difeso il ddl intercettazioni che, a suo avviso, non ostacola le indagini sulla mafia. «È anzi vero il contrario. Il ddl - ha detto il premier - non modifica le indagini. Non un solo reato è stato sottratto alle intercettazioni. Ne abbiamo azi aggiunto uno: quello dello stalking»Berlusconi ha poi sottolineato come questo «sia il governo che ha fatto di più e meglio nella lotta alla criminalità in 60 anni sequestrando beni per 12 miliardi di euro, arrestando 5.600 presuntui mafiosi tra cui 26 dei 30 più pericolosi».Riferendosi poi alla manifestazione di protesta degli aquilani che si è svolta ieri a Roma, Berlusconi precisa di non aver ancora visto il resoconto delle forze dell'ordine,  «ma mi pare che ci sia stata molta strumentalizzazione».  «Noi abbiamo fatto come governo un intervento immediato ed efficace dopo il terremoto. La ricostruzione spetta agli enti locali, al comune e alla regione - ha detto -. Il governo doveva dare i finanziamenti, cosa che è stata fatta finora». EQUILIBRI ED ECONOMIAAffrontando poi il tema dei difficili equilibri politici all'interno della maggioranza Berlusconi precisa: «Ho in mente di continuare a governare e di andare avanti e chi nel Pdl dovesse dissentire da questo impegno assoluto e morale dovrebbe prendere atto di non essere più in sintonia con i nostri elettori».Il premier ha poi ribadito che «in un partito ci si confronta e si discute, ma nel momento delle decisioni vince il principio della maggioranza. Soprattutto quando questa maggioranza porta avanti con coerenza gli impegni assunti con gli elettori in campagna elettorale».Parlando poi della situazione economica, Berlusconi lascia trasparire il solito ottimismo. La ripresa è già «in corso», e sarà «solida» grazie al «rigore dei conti». Secondo il premier, gli ultimi dati economici confermano la validità della linea del governo in questi mesi difficili. «La ripresa è in corso e sarà tanto più salda quanto più collegata d una politica di rigore sui conti pubblici - ha detto Berlusconi - Abbiamo governato la crisi, avendo sempre come obiettivo gli interessi delle famiglie, dei risparmiatori e delle imprese».«Partendo da queste premesse è chiaro che i saldi della manovra dovranno restare invariati», ha ribadito, «e la scelta del governo di porre la fiducia è stata un atto di coraggio. Se il parlamento non ci approverà questa manovra, andremo a casa».
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