lunedì 16 agosto 2010
All'incontro convocato a Roma venerdì 20 agosto parteciperanno anche tutti i ministri del partito. Il premier dovrebbe proporre in quella sede di evitare incontri ufficiali con i finiani. L'alternativa resta quella di preparare un documento programmatico con il quale il presidente del Consiglio ha intenzione di presentarsi in Parlamento alla riapertura delle Camere.
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Silvio Berlusconi ha deciso di passare qualche giorno in Sardegna attorniato da figli e nipoti nella residenza di Villa Certosa, dove è arrivato alla vigilia di Ferragosto. Poche le uscite pubbliche, come l'altra sera a Porto Rotondo quando ha rassicurato alcuni sostenitori e il deputato del Pdl Osvaldo Napoli dicendo che «a settembre tutto andrà a posto».Chi ha avuto modo di parlare con il presidente del Consiglio, riferisce che Berlusconi è convinto dell'impossibilità di un accordo politico con Gianfranco Fini. Da qui la decisione di provare a dividere i finiani in modo che qualcuno di loro possa tornare sui propri passi e dare al governo i numeri per continuare il suo cammino.Di tutto questo si discuterà in un vertice del Pdl convocato a Roma venerdì 20 agosto a cui parteciperanno anche tutti i ministri del partito. Berlusconi dovrebbe proporre in quella sede di evitare incontri ufficiali con i finiani. L'alternativa resta quella di preparare un documento programmatico con il quale il premier ha intenzione di presentarsi in Parlamento alla riapertura delle Camere.L'obiettivo è chiedere una rinnovata fiducia su precisi punti programmatici (giustizia, federalismo, fisco, Sud). Se Berlusconi non fosse confortato dai numeri, il Pdl chiederebbe ufficialmente le elezioni anticipate.L'alternativa conferma della maggioranza o scioglimento delle Camere non convince il Pd. Nicola Latorre, vicepresidente dei senatori democratici, ribadisce che ciò che può accadere in caso di crisi di governo «lo decide il Parlamento e solo il Parlamento». L'ipotesi di un "governo tecnico" che si poggiasse su un'altra maggioranza subirebbe però la netta opposizione di Pdl e Lega che hanno minacciato in tale eventualità di mobilitare i loro militanti. Un governo tecnico sarebbe un ribaltone e violerebbe la Costituzione, hanno ribadito ieri a Palermo - dove hanno presieduto il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica - i ministri Angelino Alfano e Roberto Maroni.«Qualsiasi ipotesi secondo cui chi ha vinto le elezioni fa l'opposizione e chi le ha perse fa il governo viola l'articolo 1 della Costituzione», ha detto il guardasigilli. E Maroni ha confermato che ha a suo parere «le elezioni si possono fare in qualunque momento dell'anno». Da Alfano è venuta la conferma della strategia a cui sta lavorando Berlusconi: «Alla ripresa, sottoporremo alla maggioranza alcuni punti programmatici in base ai quali si verificherà se esiste o meno una maggioranza in grado di governare».Il ministro degli Interni si è detto intanto d'accordo con quanto dichiarato da Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc: «Non può nascere un governo contro una parte del Paese. La Lega non è disponibile a un governo diverso da quello esistente».IL BILANCIO DELLA LOTTA ALLA MALAVITAMaroni ha pure illustrato i risultati raggiunti dal governo Berlusconi contro mafia e criminalità: «Sono stati catturati otto mafiosi al giorno e un superlatitante al mese. Tra il maggio 2008 e il 31 luglio 2010 sono stati 6.433 i mafiosi catturati. E sono stati sottratti alle cosche 32.799 beni per 15 miliardi di euro».«Per la prima volta - ha sottolineato il ministro degli Interni - abbiamo organizzato fuori Roma la tradizionale riunione del Comitato per la sicurezza pubblica e la scelta di Palermo ha un valore simbolico per evidenziare l'importanza che il governo annette alla lotta alla criminalità organizzata e per illustrare i risultati assolutamente lusinghieri raggiunti in questi due ultimi anni».Maroni ha aggiunto che «ammonta a 2,2 miliardi di euro la consistenza del Fondo unico giustizia alimentato dai depositi bancari e postali sequestrati alla criminalità organizzata, ci auguriamo che entro fine anno queste risorse vengano distribuite ai ministeri di Interno e Giustizia per compensare i tagli determinati dalla manovra finanziaria».Il ministro degli Interni ha illustrato anche i risultati raggiunti contro l'immigrazione clandestina: «Dal primo agosto 2009 al 31 luglio di quest'anno sono sbarcate in Italia 3.499 persone, con un calo dell'88% rispetto alle 29mila del periodo 1 agosto 2008-31 luglio 2009. L'accordo con la Libia funziona molto bene ed intendiamo applicare intese simili anche con altri paesi come la Turchia».Sul tema della lotta alla mafia c'è da registrare una dichiarazione di Umberto Bossi: «Ho dato la concessione per aprire una sede della Lega in Calabria e due giorni dopo c'era uno della 'ndrangheta. Si infiltrano da tutte le parti, anche in politica ma non nella Lega. Io li tengo fuori dalla porta».  Il leader del Carroccio, concludendo la tradizionale festa leghista di Ferragosto a Ponte di Legno, ha ribadito il no a governi tecnici: «Sono come l'anguria: verdi fuori e rossi dentro».
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