sabato 16 aprile 2011
Il premier rilancia sulla responsabilità civile dei magistrati e su una commissione di inchiesta per i pm eversivi. In mattinata aveva attaccato la scuola statale. Finocchiaro: delirante; Idv: ha gettato la maschera.
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«Cercano di farmi fuori, ma io non mollo, sono ancora qui, ci sarò finché necessario e farò tutto quello che serve». Silvio Berlusconi tranquillizza la platea della convention Pdl all'Eur: «Io sono mortale, vivrò fino a 120 anni, ma sono mortale. Sono il mortale che ha avuto più processi nella storia dell'uomo e in quella degli extraterrestri se anche loro hanno i processi». Poi rincara: «Un presidente del Consiglio deve difendere il suo Paese in politica estera e deve essere per questo tutelato e non può essere distratto per delle bazzecole magari accadute 15 anni prima». E ricorda: «Il governo ha fatto tre leggi: il lodo Schifani, il lodo Alfano e il legittimo impedimento. Tutte approvate con tempi lunghissimi dal Parlamento ma che la Corte costituzionale ha abrogato e non sto a dare giudizi su quei giudici». Ad accompagnare il premier, che ha raccolto l'ovazione dei presenti, il ministro del Turismo Michela Brambilla.PROCESSO BREVEIl presidente del Consiglio liquida come critiche «senza senso del ridicolo» le accuse di danneggiare le famiglie delle vittime di tragedie come il terremoto di L'Aquila o il treno di Viareggio, rivolte alla legge sul processo breve. «Tutti i Paesi distinguono tra incensurati e no, e quindi modulano diversamente la prescrizione», spiega il presidente del Consiglio che censura come «bazzeccole magari di 15 anni prima» le questioni per le quali è chiamato a rispondere in giudizio, circostanza che «distrae un presidente del Consiglio dal suo lavoro». Poi entra nel merito delle critiche alla riforma. «Dicono, 'le vittime di Viareggio, le vittime di L'Aquila, le vittime di Cirio, le vittime di Parma...», elenca Berlusconi modulando la voce come quando si riferisce chi leva un lamento, per poi osservare che queste critiche sono «tutte senza senso del ridicolo». Dunque Berlusconi, come aveva fatto in Parlamento Alfano, ricorda che «il processo di Viareggio prevede due reati: il disastro ferroviario si prescrive in 23 anni, cioè fino al 2032. L'omicidio colposo plurimo invece in 34 anni, cioè c'è tempo fino al 2044. Per Cirio e Parmalat, invece, i tempi sono "da 18 anni e qualche mese a 17 anni e qualche mese". Ecco dunque una legge imposta dall' Europa che ci ha imposto multe per milioni».MAGISTRATURABerlusconi torna ad attaccare la magistratura «in campo per cambiare il voto italiani», e aggiunge che «in termini crudi questa si chiama eversione». «Sono 17 anni che la magistratura tenta di farmi fuori considerandomi un ostacolo, ma io sono ancora qui e nonostante tutti i processi non sono mai stato condannato». Il presidente del Consiglio aggiunge che le toghe sono «permeate dell'ideologia della sinistra» e tra le colpe politiche che addossa alla magistratura cita il caso Craxi «accusato di tutto e di più, di aver ammassato ricchezze», tutto dimostratosi infondato quando ormai era morto. Un passaggio che fa scattare la standing ovation della convention Pdl al solo evocare il nome dello scomparso leader Psi. «103 indagini, più di mille magistrati si sono occupati di me con 2565 udienze e non sono riusciti ad arrivare a nessuna condanna. Adesso ci sono ancora 6 processi e hanno avuto il coraggio di riempire l'Italia di cartelli che dicono "Silvio fatti processare"». MEDIASETPoi dichiara: «Lunedì mi sono trovato dentro una macchina processuale infinita per un processo risibile che un altro presidente del Consiglio non può mai vedere avverarsi, mi ne sono andato che c'era un'atmosfera surreale». E ha aggiunto: «I giudici ci considerano tutti delinquenti che l'hanno fatta franca e ciò è dettato dall'invidia da cui sono posseduti. Siamo di fronte ad una magistratura che è uscita dal proprio alveo e che tenta di imporre ai cittadini un altro governo rispetto a quello che loro hanno scelto». Poi attacca la Consulta: «La Corte costituzionale da organo istituzionale è diventato un organo politico sottoposto ai pm di sinistra». INTERCETTAZIONIPoi tocca alle intercettazioni: «In uno Stato che si definisce democratico i cittadini non possono sentirsi spiati quando alzano il telefono e vedere poi le loro conversazioni sui giornali in modo distorto. È una cosa inaccettabile perchè la privacy va sempre tutelata». SINISTRASulle riforme? «Noi sempre cerchiamo il dialogo» ma rimanda la palla in campo avverso. Il presidente del Consiglio aggiunge che «poi, siccome la Sinistra normalmente dice che ciò che facciamo è sbagliato, allora siamo costretti a fare da soli, ma - osserva - non è che ci piaccia. La sinistra pur di fare il male di Silvio Berlusconi nuoce al Paese». «Nel nostro Paese la situazione è difficile perché l'opposizione è rimasta sempre la stessa, con i loro leader che sono gli stessi giovani dell'89. Hanno una politica che va contro il buonsenso e che è del "tanto peggio tanto meglio"».IL PDL«Dal 2008 abbiamo vinto tutte le elezioni e vinceremo anche le prossime elezioni amministrative» afferma il premier auspicando anche un rilancio del Pdl: «Basta patologie. Occorre spalancare le porte al nuovo. Il Pdl, come altri partiti, è vittima di una inevitabile patologia, perché chi è entrato da molti anni comincia a dare gomitate affinchè i concorrenti non gli tolgano il posto, guarda con preoccupazione i nuovi entrati e chiude la porta ai possibili nuovi ingressi» dice Berlusconi invitando proprio i militanti presenti in sala «a dedicarsi alla politica in modo da essere i nuovi esponenti del partito. Quello che dobbiamo fare ora è aprire a tutti gli italiani le porte del Pdl».IDV, PREMIER AMMETTE CHE PROCESSO BREVE E' LEGGE AD PERSONAM«Il presidente del Consiglio nella sua incontinenza e violenza verbale ha gettato la maschera ed ha ammesso che il processo breve è una legge ad personam. Così pubblicamente dice agli italiani che lui, il satrapo nostrano, é al di sopra della legge è che per colpa sua molti cittadini non avranno giustizia e vedranno i criminali restare impuniti». È quanto afferma in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che aggiunge: «I suoi pretoriani hanno preso in giro gli italiani parlando di riforma epocale: qui di epcali ci sono solo le bugie e l'arroganza di una maggioranza senza dignità e asservita al dittatore del bunga bunga». È quanto scritto in una nota dell'Idv.FINOCCHIARO: BERLUSCONI DELIRATE LUI EVERSIVO«A dispetto del buon senso e delle raccomandazioni del presidente della Repubblica, che non più tardi di alcuni giorni fa ha invitato al Quirinale tutti i gruppi parlamentari proprio per richiamare a un confronto improntato a maggiore serietà e sobrietà tutte le forze politiche, Berlusconi continua con il suo delirio irresponsabile, oggi contro la magistratura, la Consulta, la scuola pubblica. A questo punto mi pare che l'unico vero eversivo sia lui». Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd del Senato.NUOVO ATTACCO DI BERLUSCONI ALLA SCUOLA STATALE: È POLEMICACi sono «insegnanti di sinistra» che nella scuola statale «inculcano ideologie e valori» diversi da quelli della famiglia. Lo ha specificato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo messaggio scritto a un convegno del Pdl, a Padova, dedicato alle mamme d'Italia. «Abbiamo fatto leggi - ha detto Berlusconi - che puniscono severamente la violenza sessuale, abbiamo introdotto il reato di stalking contro gli atti persecutorì contro le donne. Abbiamo tutelato la famiglia con i bonus bebè, il piano casa, gli affitti agevolati per le giovani coppie, la riduzione dei costi scolastici e il bonus per la scuola privata, perché i genitori possano scegliere liberamente quale educazione dare ai loro figli, e sottrarli a quegli insegnanti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia».L'intervento di Berlusconi ha suscitato un coro di polemiche. Giovanni Bachelet, presidente del Forum sulla scuola del Pd, ha commentato ricordando che il governo «non ha massacrato soltanto le scuole statali, ma anche tagliato i magri fondi delle scuole paritarie». «Credenti di ogni confessione e non credenti - ha detto ancora - sanno bene che questa insulsa contrapposizione non giova a nessuno e serve solo a mascherare il de-finanziamento di tutte le scuole e l'ostilità del premier verso ogni cultura di destra, di centro e di sinistra, laica e cattolica che sia».«Un milione di docenti, più di otto milioni di studenti, espressione dell'Italia non possono essere insultati dal presidente del Consiglio, che ha perso la propria serenità e lucidità». Reagisce con indignazione alle parole pronunciate dal premier sulla scuola pubblica che, con insegnamenti di sinistra, inculcherebbe valori diversi da quelli della famiglia, l'ex ministro della Istruzione Giuseppe Fioroni, oggi responsabile Welfare del Pd. Fa presente che, a differenza di quello che sostiene Silvio Berlusconi, la quasi totalità di docenti e studenti degli istituti statali è cattolica e sottolinea che è semmai lo stile di vita del capo del governo a non corrispondere ai valori che le famiglie italiane vogliono trasmettere ai propri figli.«La scuola italiana è plurale - premette innanzitutto - e il presidente del Consiglio ignora che oltre il 90% degli studenti hanno liberamente scelto l'insegnamento della religione cattolica e la stragrande maggioranza dei docenti sono anch'essi cattolici».  «La verità - prosegue il predecessore della Gelmini - è che il presidente del Consiglio ha un problema serio con la libertà e l'educazione. La scuola forma gli uomini e le donne del domani e li rende liberi dall'ignoranza e in grado di valutare in piena autonomia e consenso critico tutto ciò che accade. Non c'è scuola, se non quella della televisione, che può tollerare il presidente Berlusconi che evidentemente continua a sognare di sostituire la scuola, l'educazione, con la crescita di consumatori ubbidienti e acritici». «Ma per fortuna nel nostro Paese - conclude Fioroni - non c'è una sola famiglia italiana che scambierebbe il maestro o la maestra dei propri figli con il Grande Fratello, l'Isola dei famosi e quant'altro. E tanto meno con le testimonianze di vita che quotidianamente il presidente del Consiglio dà al Paese, che certamente queste sì non coincidono con l'educazione che le famiglie italiane vogliono dare ai propri figli». Critiche all'attacco di Berlusconi anche da sindacati e rete degli studenti.
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