giovedì 11 dicembre 2008
Sulla riforma della giustizia il premier disponibiole ad andare avanti da solo: «Il dialogo sarebbe una farsa inaccettabile». Ma la Lega teme per il federalismo fiscale.
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Sviluppare un dialogo tra maggioranza e opposizione per la riforma della giustizia in Italia sarebbe «una farsa inaccettabile» visti i toni con cui il centro sinistra si rivolge al capo del governo. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, arrivando a Bruxelles alla consueta riunione dei leader del Partito popolare europeo che precede i lavori del Consiglio Ue di oggi e domani. «Gli italiani sanno che è assolutamente indispensabile una riforma sia della giustizia civile sia della giustizia penale. Abbiamo il dovere di attuare questa riforma per garantire agli italiani di avere un processo giusto», ha detto Berlusconi conversando con i giornalisti. Ma il Cavaliere ha subito aggiunto che «dialogare con chi dice che sono un dittatore, che in Italia c'è un regime, che è colpa tua, che sei Hitler, che sei Videla, che sei il Diavolo, che sei un corruttore politico...voi vi siedereste al tavolo con chi ha di voi questa opinione? È impossibile, sarebbe una farsa inaccettabile a cui nessuno si potrebbe prestare».Veltroni attacca. La risposta del segretario del Pd, Walter Veltroni, non si è fatta attendere: «Berlusconi riceverà, nel Parlamento e nel Paese, la risposta che merita», ha detto da Parigi ai microfoni del Tg1.La reazione di Bossi. Ma ad essere stata spiazzata dalle dichiarazioni di Berlusconi non è soltanto l'opposizione. Il leader della Lega Umberto Bossi ha esternato la sua preoccupazione per un'uscita che potrebbe mettere a rischio l'approvazione del federalismo fiscale. «Noi con la sinistra abbiamo cucito, cucito. Ma ora queste dichiarazioni di Berlusconi sulla Giustizia ci mettono in difficoltà sul federalismo fiscale. Ho visto in commissione al Senato che per la sinistra c'è un problema politico rispetto all'accordo che noi avevamo già fatto». ha detto Bossi al termine di un convegno a Montecitorio. Dopo aver invitato il premier ad abbassare i toni, Bossi ha poi detto che non c'è bisogno di un chiarimento: «Berlusconi è intelligente, ha già capito», ha proseguito il ministro per le Riforme .Ha chiesto un incontro a Berlusconi?, gli è stato chiesto «No, ci possiamo sentire per telefono», certo però che per Bossi «il governo deve chiarire se il federalismo fiscale è al primo punto del programma. Sarebbe auspicabile - conclude Bossi - che Berlusconi confermasse che il governo non ha cambiatoindirizzo».
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