venerdì 28 ottobre 2011

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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi assicura la determinazione del suo governo ad approvare le misure di rilancio dell'economia entro i 18 mesi che restano per la fine della legislatura e respinge l'idea di avere nei suoi piani il voto anticipato in primavera. A Bruxelles - ha detto questa mattina il premier - l'Italia ha presentato "un piano preciso e un calendario ben dettagliato per i prossimi 18 mesi". "La cosa importante adesso è mantenere saldi maggioranza e governo per fare le riforme...Sei mesi di campagna elettorale sarebbero un danno gravissimo per il Paese", ha aggiunto.L'alleato Lega Nord ha dato chiari segni di insofferenza rispetto alle nuove misure di austerity e Umberto Bossi ha espresso molte volte scetticismo sulla capacità del governo, già indebolito da diaspore interne, di durare per un altro anno e mezzo. Il sospetto di molti parlamentari e leader di partito è che Berlusconi e Bossi abbiano già stretto un accordo per cercare di tenere insieme la coalizione fino a Natale e successivamente cercare un voto anticipato in primavera. Questo consentirebbe ai due leader di presentarsi agli elettori prima di aver reso operative le riforme fortemente impopolari tracciate nella lettera di impegni all'Ue che renderebbero più facile licenziare i lavoratori del settore privato e introdurrebbero mobilità e cassa integrazione nel pubblico impiego. "Questo accordo non esiste e sarebbe un patto contro l'interesse dell'Italia...e Bossi la pensa come me", ha scandito Berlusconi. "In questi 18 mesi dovremo attuare tutti, tutti i punti del programma che abbiamo garantito all'Europa e su questo con la Lega c'è piena intesa".PATTO CON LEGA È UNICO CHE RICONOSCOSe l'intesa tra Berlusconi e Bossi sul voto anticipato in realtà esistesse, non sarebbe di immediata realizzazione. La decisione di sciogliere le Camere spetta al Presidente della Repubblica al quale la Costituzione affida il compito di constatare la mancanza di maggioranze alternative in Parlamento. Tra le carte in mano a Giorgio Napolitano un governo di larghe intese, ossia basato su una maggioranza più ampia di quella assicurata dalla coalizione tra Pdl e Lega Nord. Berlusconi però ha stroncato questo prospettiva facendo capire di non aver intenzione di appoggiare alcun esecutivo sostenuto da una maggioranza diversa da quella attuale. "Con la Lega abbiamo sottoscritto un patto che è l'unico che io riconosco. Fra noi e la Lega c'è un'alleanza solida e destinata a durare perchè ha dato buoni frutti e perchè non esiste un'alternativa politica credibile". "Un governo di larghe intese porterebbe alla paralisi", ha tagliato corto il Cavaliere.
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