sabato 10 luglio 2010
In un messaggio ai Promotori della LIbertà, il premier ritorna sullo sciopero dei giornalisti contro il ddl sulle intercettazioni, difendendo il diritto alla privacy, «prioritariamente meritevole di tutela». Sul fronte politico, tiene banco l'incontro tra il premier e il leader centrista Pierferdinando Casini.
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Silvio Berlusconi in un messaggio ai Promotori della Libertà, parlando della libertà di stampa, ricorda che «in democrazia non esistono diritti assoluti, perché ciascun diritto incontra il proprio limite negli altri diritti egualmente meritevoli di tutela che, in caso della privacy, sono prioritariamente meritevoli di tutela». Nei giorni scorsi il Guardasigilli Angelino Alfano era salito al Colle a indicare la volontà del premier di procedere a "modifiche significative" sul testo. Cambiamenti che dovrebbero essere pronti per lunedì, quando si riunirà la Consulta per la giustizia del Pdl, e dovrebbero tener conto anche dei desiderata dei finiani. Ma intanto oggi sul web magazine di FareFuturo si prende ancora una volta le distanze dal premier, sostenendo che la libertà di stampa «non è mai abbastanza» ed è un «diritto assoluto».NAPOLITANO: RIFORME CONDIVISEQuella di sabato è anche la giornata in cui il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lancia nuovamente un appello a riforme condivise. Lo fa inviando un messaggio al congresso del Psi, nel quale sottolinea «la necessità che ben mirate modifiche istituzionali ormai mature si definiscano attraversoun percorso condiviso nel rispetto dei principi fondamentali desumibili dall'intero impianto costituzionale».IL FRONTE POLITICOSul fronte politico, venerdì sera Silvio Berlusconi e il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini si sono incontri a una cena a casa di bruno Vespa, a Roma. Ma l'intento del giornalista di favorire l'appeasement tra i duem sembra fallito, stando a ciò che assicura lo stesso leader centrista, negando profferte da parte del premier. «Non mi è stata formulata alcuna offerta, né quella sarebbe stata la sede», taglia corto Casini. «Io credo che il dialogo in Italia sia una necessità e non un peccato», aggiunge ad ogni buon conto, ricordando di avere canali aperti non solo con il premier, ma anche con Bersani e D'Alema nell'ottica di costruire «una fase politica nuova». Smentita invece dallo stesso padrone di casa la voce di una presenza di Gianfranco Fini nella lista degli invitati. «Vecchia politica romana», liquida la cena a casa di Vespa il leghista Roberto Maroni. «Sono manovre di stampo romanesco che mi ricordano l'epoca del '92 e del '93, quando tutto si decideva in qualche salotto romano», rincara il ministro dell'Interno per poi mettere in chiaro che «Lega e Udc sono alternative: se qualcuno nell'Udc o anche nel Pdl pensa che il partito di Casini possa entrare nel governo sa bene che noi e l'Udc non possiamo stare insieme».
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