venerdì 26 marzo 2010
La decisione sulla base del monitoraggio effettuato dal 14 al 20 marzo. Le reti annunciano ricorsi al Tar L’azienda pubblica: pieno rispetto delle regole. L’emittente privata: equilibrio nostra forza.
COMMENTA E CONDIVIDI
Ormai è "caos-condicio". Una fiera di numeri che non consente di capire cosa stia realmente accadendo. L’Autorità delle comunicazioni, a solo tre giorni dal voto, ha emesso una multa di centomila euro nei confronti del Tg1 e del Tg5 per violazione delle norme della par condicio in campagna elettorale. L’apposita commissione dell’Autorità, presieduta da Corrado Calabrò, sulla base del monitoraggio relativo al periodo 14-20 marzo, ha rilevato «il perdurare di un forte squilibrio informativo fra le forze politiche, in particolare fra Pdl e Pd, con una marginale presenza delle nuove liste che si sono presentate alle elezioni». Quindi ha ribadito il precedente richiamo a tutte le emittenti affinché venga riequilibrata l’informazione dei notiziari.La stessa Autorità ha poi dato notizia di aver avviato un’istruttoria nei confronti della Rai per la sospensione dei talk show di informazione politica nell’ultimo mese di campagna elettorale. Una decisione contro la quale erano stati presentati numerosi ricorsi da parte di associazioni e di parlamentari. A entrambe le iniziative dell’Autorità, i diretti interessati hanno replicato con dati e cifre che sembrano smentire ogni addebito. Riguardo all’istruttoria sui talk show, viale Mazzini ha fatto sapere che solo due giorni fa il Consiglio di Stato, respingendo in una ordinanza il ricorso della Federconsumatori, ha rilevato che la sospensione temporanea dei talk show non si traduce nei fatti «in un vulnus al diritto all’informazione degli utenti del servizio pubblico». Inoltre, hanno sottolineato a viale Mazzini, la Rai ha applicato un regolamento emanato dalla Commissione di vigilanza, alla quale aveva espressamente chiesto di apportare modifiche che impedissero simili conseguenze. Modifiche che sono state rifiutate.Sulla questione delle sanzioni, sia la Rai che Mediaset hanno annunciato ricorsi al Tar, sostenendo la parzialità e l’inadeguatezza delle considerazioni dell’Autorità. Mediaset ha spiegato che il Tg5 «fa dell’equilibrio un suo punto di forza» e ha ricordato che nel periodo fra il 21 e il 24 marzo, il Pd ha beneficiato del 9% degli spazi, mentre il Pdl dell’1,8%.Dal canto suo la Rai, come si può leggere qui accanto, ha portato a sua discolpa i monitoraggi dell’Osservatorio di Pavia che, così come letti dall’azienda, dimostrerebbero il contrario di quanto affermato dall’Autorità. Quindi ha sostenuto la tesi del «sostanziale equilibrio nel pieno rispetto delle regole vigenti», tanto che, il consigliere di maggioranza Antonio Verro si è detto convinto che il Tar «annullerà le sanzioni». Anche perché il periodo 14-20 marzo contempla la manifestazione di piazza del Pdl, ma non quella del Pd che si è tenuta il 13. Diverso il parere dei consiglieri del Pd Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, per i quali l’Autorità ha nei fatti confermato le loro denunce di faziosità del Tg1. Per Emma Bonino, del resto, Berlusconi avrebbe occupato il 55% del Tg1 e il 90% di Studio Aperto.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: