venerdì 27 maggio 2011
Al G8 il presidente del Consiglio torna a criticare le toghe: «In Italia non è più tollerabile l'interferenza di alcuni magistrati della pubblica accusa nei confronti dei rappresentanti del popolo democraticamente eletti».
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Ancora un attacco ai pm e ancora dal G8 in corso a Deauville. All'indomani dello sfogo assai criticato con il presidente Usa Barack Obama, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è tornato sul tema della giustizia nel nostro Paese, senza risparmiare, pure in questo caso, critiche alle toghe. «In Italia non è più tollerabile l'interferenza di alcuni magistrati della pubblica accusa nei confronti dei rappresentanti del popolo democraticamente eletti», ha detto il premier accusando anche una parte della magistratura di volerlo «aggredire anche sotto il profilo patrimoniale con una sentenza fuori da ogni logica, se non quella di favorire il mio avversario politico».Quanto allo sfogo con l'inquilino della Casa Bianca, Berlusconi si difende, sostenendo che i giornali hanno riportato solo un frammento della conversazione «fuori dal contesto di un ragionamento più ampio». In ogni caso, il premier ritiene sia suo dovere «ogni volta» si trova in un contesto internazionale, «spiegare quale sia la situazione in Italia anche di quelle vicende che possono minare la credibilità» del Paese.
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