giovedì 30 gennaio 2014
​Il ricorso presentato dell'ex premier alla Corte europea per i diritti dell'uomo contro la legge Severino seguirà l'iter normale. Non è ancora stata decisa la sua ammissibilità. Tentativo per non decadere da senatore.
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Il ricorso presentato da Silvio Berlusconi alla Corte europea per i diritti dell'uomo non riceverà un trattamento particolare. La Corte ha rifiutato la richiesta dei legali dell'ex premier, decaduto da senatore, di trattare con procedura prioritata il ricorso contro la legge Severino, in basa a cui è stato dichiarato decaduto da senatore in seguito alla condanna in via definitiva per frode fiscale. La Corte ha precisato che il ricorso è stato consegnato e per ora è stato solamente registrato, ovvero non è stata nemmeno presa alcuna decisione in merito alla sua ammissibilità. Il ricorso a Strasburgo, 33 pagine, ha rappresentato il tentativo estremo di Berlusconi e dei suoi legali di opporsi alla decadenza parlamentare. Cosa poi invece accaduta ugualmente. Il fascicolo fa riferimento all’articolo 7 della Convenzione europea e si appella al fatto che la legge Severino, approvata nel 2012 anche dal Pdl, non può essere applicata in modo retroattivo. Il voto sulla sua uscita istituzionale ebbe luogo il 27 novembre, due mesi dopo la presentazione del ricorso.
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