martedì 21 aprile 2009
L'annuncio dopo le polemiche degli ultimi giorni in seguito all'invito-sfida di Franceschini, che aveva chiesto al premier di sfilare accanto a lui a Milano. Divisa la maggioranza, infuriata la Sinistra radicale. Il Cavaliere: «Sfilerò, dirò dopo dove».
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"Ho preso la decisione di celebrare il 25 aprile, anche se dove sarò lo comunicherò più avanti. Credo che ci sia bisogno di dire qualcosa, perché di questa festa non se ne appropri soltanto una parte". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, lasciando la sede del Pdl di via dell'Umiltà.La polemica. L'annuncio arriva dopo le tensioni tra maggioranza e opposizione degli ultimi giorni, che hanno fatto seguito all'invito-sfida rivolto a Berlusconi dal leader del Pd Dario Franceschini di sfilare insieme nel capoluogo lombardo. Il primo a rispondere era stato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che consigliava a Berlusconi di festeggiare il 25 aprile ma non "tra le bandiere rosse dove lo vuole trascinare, come in una trappola, il leader del Pd". Ma già solo l'ipotesi che Berlusconi potesse partecipare alle celebrazioni per la Liberazione aveva fatto ribollire la sinistra radicale. Per il Pdci di Oliviero Diliberto infatti il premier farebbe meglio "ad andare in Sardegna" perchè "chi non è mai stato antifascista nella vita non può diventarlo in un sol colpo". Mentre il segretario del Prc Paolo Ferrero non si accontenta della sola presenza in piazza: " Berlusconi dovrebbe dire qualcosa di più, e cioè dichiarare apertamente e chiaramente il proprio antifascismo", altrimenti aggiunge ancora, "la sua partecipazione sarebbe solo una presa in giro degli italiani".Nella maggioranza invece c'è chi come il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto invita il premier a "non dover dimostrare le sue credenziali a Franceschini andando a farsi fischiare in piazza Duomo a Milano, come è già successo a Bossi e a Letizia Moratti". Mentre Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Popolo della Liberta vede nell'invito di Franceschini al Cavaliere "la volontà di voler creare un caso". Le parole di La Russa. A dividere maggioranza ed opposizione, oltre alla presenza o meno del premier in piazza, sono poi le parole del ministro della Difesa Ignazio La Russa sul ruolo dei partigiani nella liberazione del nostro Paese. Il reggente del Pdl infatti ha sottolineato come il 25 aprile sia la festa di chi ha liberato l'Italia, facendo una distinzione rispetto ai "partigiani rossi che meritano rispetto, ma non devono essere celebrati come portatori di libertà perchè - rimarca - volevano per l'Italia un futuro stalinista".  Un giudizio, quello del ministro della Difesa, che fa insorgere il Partito Democratico. "Il ministro della Difesa ha oltrepassato il segno", attacca Andrea Orlando che punta il dito contro "gli insulti intollerabili ai partigiani".  Chiede rispetto anche Pierluigi Castagnetti: "Quelle di La Russa - osserva il presidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera - sono solo manifestazioni di incapacità ad accogliere il senso storico di quella pagina gloriosa della storia d'Italia".
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