giovedì 16 dicembre 2021
L'incontro con don Ciotti sul bando per il Pnrr: un chiarimento dopo le forti critiche venute dal mondo associativo, che ne denunciava l’esclusione.
Don Ciotti con la ministra Mara Carfagna

Don Ciotti con la ministra Mara Carfagna - .

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C’è soddisfazione dopo l’incontro ieri sera tra la ministra per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna e il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, sul tema del bando per i fondi del Pnrr destinati ai beni confiscati e sul ruolo del Terzo settore.

Un chiarimento dopo le forti critiche venute dal mondo associativo, che ne denunciava l’esclusione.

«Davanti alle nostre osservazioni su alcune criticità del bando c’è stata molto disponibilità affinché il Terzo settore sia davvero protagonista di questo percorso», spiega don Luigi al termine dell’incontro, a nome delle oltre 80 realtà associative firmatarie del- l’Appello con la richiesta di modificare il bando. Con lui gli “esperti” di Libera, Tatiana Giannone e Davide Pati che hanno spiegato gli impegni presi. «È stata ribadita l’importanza del ruolo del Terzo settore e della coprogettazione per il riutilizzo dei beni confiscati».

E «la ministra si è impegnata a richiedere una circolare dall’Agenzia della Coesione Territoriale per Comuni, Regioni e l’Anci, con l’obiettivo di assicurare che il Terzo settore sia protagonista anche in questa fase».

Altro punto che era stato denunciato dal mondo associativo, era la scarsità dei fondi. Come sottolineano gli esponenti di Libera, nell’incontro è stata ribadita «l’importanza di supportare la gestione dei beni confiscati con fondi della Coesione; questa opportunità potrà essere allargata anche nei comuni del Centro Nord, che sono il 40% del totale dei comuni destinatari di beni confiscati». Infine «si è condivisa l’importanza di poter aumentare il tempo di apertura del bando, per favorire la partecipazione di tutti i Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni». Commenti analoghi da parte della Carfagna.

«Ho avuto con don Luigi Ciotti un importante incontro. Ci siamo trovati perfettamente d’accordo sul fatto che il ruolo degli Enti del Terzo settore vada non solo salvaguardato ma incrementato: sono i soggetti che possono “fare la differenza” nella grande opera di aggressione alle diseguaglianze territoriali e sociali che stiamo progettando».

Anche la ministra sottolinea i quattro impegni. Un chiarimento formale sulle opportunità di coprogettazione che il bando offre: l’Agenzia della Coesione svilupperà un elenco di Faq e il suo Direttore invierà una circolare agli enti territoriali e all’Anci per chiarire il ruolo che può essere attribuito agli Ets. Si verificherà poi la possibilità di tenere aperto il bando per un lasso di tempo più lungo di quello previsto, per favorire una maggiore e più informata partecipazione.Si sta lavorando per individuare risorse che aiutino la sostenibilità della gestione dei beni riqualificati con i fondi Pnrr e per elaborare, in sede di programmazione dei Fondi Strutturali, una strategia di valorizzazione dei beni confiscati nel Centro-Nord. «Sono certa – ha detto il ministro – che, come spesso è avvenuto, gli Ets ci daranno una lezione di efficienza e sensibilità sociale nell’uso dei fondi: la collaborazione tra istituzioni e volontariato è un plus su cui contare nella lotta ai divari».

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