mercoledì 4 febbraio 2009
Il ministro del Welfare non si arrende e fa sapere che il caso Englaro non è chiuso. La donna ieri era stata trasferita alla clinica «La Quiete», dove sarà dato corso alla sentenza che consente la sua morte. Protesta dei movimenti per la vita. Intanto sono già pronti l'équipe e il "protocollo" che la faranno morire. Di fame e di sete.
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16.30  -   Udine: Comunità Giovanni XXIII manifesta davantri alla clinicaUn centinaio di aderenti alla comunità 'Giovanni XXIIÌ fondata da don Oreste Benzi manifesta davanti alla casa di riposo 'La Quietè di Udine, dove da ieri è ricoverata Eluana Englaro. "Siamo qui perchè vogliamo che Eluana continui a vivere - ha detto Paolo Ramonda, responsabile della comunità - e per combattere la cultura di morte che si sta facendo strada nel paese". Davanti alla Quiete sono presenti inoltre esponenti di altre associazioni cattoliche del Veneto, del Piemonte e di altre regioni italiane. Gli esponenti di queste associazioni hanno chiesto la "sospensione immediata della tutela al padre di Eluana perchè - hanno spiegato - la sua scelta va contro l'articolo 32 della Costituzione che tutela la salute come diritto fondamentale dell' individuo".15.40  -  Bagnasco: «L'Italia sta scivolando verso l'eutanasia»Se la vicenda di Eluana Englaro arriverà alla sua conclusione vuol dire che l'Italia sta scivolando verso una deriva eutanasica. È quanto ha detto il cardinale Angelo Bangasco, Presidente della Conferenza episcopale italiana, in merito agli ultimi sviluppi del caso di Eluana Englaro dopo il suo trasferimento alla clinica "La Quiete" di Udine. "È un momento molto grave e triste per il nostro Paese - ha affermato il cardinale - che vede uno scivolamento, speriamo in maniera non irreversibile, verso una deriva eutanasica, se la vicenda di Eluana Englaro arriverà alla conclusione che si profila. Ma speriamo non accada". Il Presidente della Cei ha parlato del caso Englaro nel corso di un incontro a Roma con i responsabili di alcune emittenti radiotelevisive cattoliche italiane. Quello attuale, ha osservato ancora Bagnasco, è "un momento grave e triste tanto più perchè la nostra cultura è impregnata, da sempre, della difesa della vita soprattutto nelle sue forme più fragili, dal suo inizio, il concepimento, alla naturale conclusione". "La Chiesa italiana - ha aggiunto l'arcivescovo di Genova - è vicina a Eluana e ai suoi familiari e ribadisce che la risposta più vera alla sua situazione è l'accoglienza che hanno avuto nei suoi confronti le suore di Lecco". Quindi, il cardinale ha osservato che "la questione antropologica è centrale. In queste ore lo vediamo in termini ancora più drammatici che coinvolgono tutti noi, non solamente nel senso della sensibilità religiosa, ma soprattutto della ragione e dell'umanità". Già ieri con un comunicato diffuso al termine dei lavori del Consiglio episcopale permanente, la Cei aveva parlato apertamente di eutanasia chiedendo che ogni iniziativa volta a interrompere idratazione e alimentazione ad Eluana Englaro fosse sospesa.12.10  -  La clinica rinuncia a trasferire Eluana, che rimane al primo piano La casa di accoglienza La Quiete ha rinunciato a cambiare la camera nella quale accogliere Eluana Englaro, che resterà dove si trova ora, al piano terra della struttura, nella sezione maschile del reparto Alzheimer. In un primo momento era stato programmato il trasferimento di Eluana al terzo piano della struttura, in una zona riservata, collegata sia con scale, sia con ascensori. La donna, invece, rimarrà nell'attuale camera, che è ampia 15-20 metri quadrati, ha una sola finestra, ha le pareti dipinte di giallo e si trova in una sezione isolata, all'angolo di due corridoi che formano una sorta di 'L', con un bagno sul lato corto e una camera sull'altro lato, con le pareti dipinte di azzurro, che sarà riservata a infermieri e parenti. Alla sezione si accede esclusivamente attraverso una porta tagliafuoco, costantemente sorvegliata da una guardia giurata. Tali caratteristiche - secondo i responsabili della Quiete - garantiscono comunque condizioni di sicurezza e tranquillità per l'attuazione del decreto della Corte di Appello di Milano per l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione di Eluana.11.07  -  Bossi: «Il Parlamento non può decidere su vita e morte»«Il Parlamento non può decidere sulla morte e sulla vita delle persone». Lo dice ai giornalisti il ministro per le Riforme, Umberto Bossi, interpellato a Palazzo Madama sul caso di Eluana Englaro. «L'appello di Napolitano a fare una legge lo capisco -spiega il leader del Carroccio- ma il Parlamento non può decidere sulla nascita e sulla morte, altrimenti tutto diventa scientismo». Il senatur aggiunge: «Io non avrei il coraggio di staccare la spina. Io padre non avrei il coraggio di farlo. Certo tutto dipende, se non tutto, dalla fede e dalla speranza che ha un padre. Magari -conclude Bossi- aspetta un miracolo del Signore, oppure che tra un anno esca un farmaco».9. 00  -  Sacconi: «Abbiamo chiesto informazioni sull'idoneità della clinica» Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, non si arrende e fa sapere che il caso Englaro non è chiuso: il governo sta valutando l'idononeità della clinica "La Quiete" di Udine e le modalità del ricovero della giovane in stato vegetativo per farla morire. «Abbiamo chiesto alla Regione Friuli informazioni circa il grado di abilitazione di questa casa di riposo», ha dichiarato Sacconi in un'intervista al Gr1 Rai, «perché lo stesso ricovero sembra sia stato realizzato con un fine di accudimento». E ha aggiunto: «Mio dovere è quello di non girarmi dall'altra parte di fronte a un tema così grande e, nel dubbio, insisto nel prendere la posizione che ho già preso, anche a nome del Governo».8.12  -  Eluana: la prima notte a Udine, tra silenzio e attesaÈ trascorsa in un clima di silenzio e di attesa la prima notte di Eluana Englaro nella casa di accoglienza «La Quiete» di Udine. La donna era giunta ieri all'alba nella struttura friulana dove un'équipe sanitaria di volontari è pronta ad applicare il decreto della Corte di Appello di Milano per l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione. Medici, infermieri e amministratori della Quiete mantengono un silenzio totale sulla vicenda di Eluana, ricoverata in una camera al primo piano della struttura sanitaria in attesa di essere trasferita al terzo piano, in una stanza più grande dove dovrebbe avvenire la progressiva interruzione di alimentazione e idratazione. La donna è costantemente seguita dal personale della struttura e la camera è sorvegliata, 24 ore su 24 da una guardia giurata. Il protocollo messo a punto da medici e legali prevede che Eluana sia alimentata e idratata per tre giorni senza novità rispetto al passato. All'esterno della Quiete, Polizia e Carabinieri sorvegliano con discrezione la struttura. Davanti alla casa di accoglienza, ieri sera si è svolta una manifestazione di Radicali e associazione "Luca Coscioni" per sollecitare una legge sul testamento biologico. Per il pomeriggio è previsto un sit-in con preghiere dell'associazione Giovanni XXIII per chiedere che Eluana continui a vivere.8.10 - Il vescovo di San Marino-Montefeltro: tre giorni di campane a morto per protestaIn occasione dell'ultimo viaggio di Eluana Englaro per il Friuli, il vescovo di San Marino-Montefeltro, mons. Luigi Negri, ha deciso di far suonare le campane a morto per tre giorni. «Di fronte a questa vicenda così terribile e così sostanzialmente diabolica», scrive il vescovo in un messaggio sull'epilogo, è stato disposto che «per i prossimi tre giorni, le Chiese della Diocesi, al calare del Vespero, suonino a morto per un congruo periodo di tempo». Il vescovo «chiede altresì a tutte le comunità religiose e a tutte le famiglie di recitare una corona del rosario nella giornata come richiesta umile alla Madonna" affinchè Eluana, «la cui vita è stata rifiutata sulla terra, venga accolta e custodita per sempre dalla materna misericordia di Maria».
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