mercoledì 12 agosto 2009
Il contributo da 500 euro potrà essere pagato online o agli sportelli di banche e poste dal 21 agosto. Al datore di lavoro spetterà poi la comunicazione obbligatoria all’Inps, che potrà anche calcolare l’eventuale ammontare dei contributi evasi.
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Contributo forfettario e oneri previden­ziali. Arrivano nuovi dettagli sulla rego­larizzazione di colf e badanti al via dal primo settembre. Per gli 'ansiosi da sanatoria' intanto una buona notizia: già dal 21 agosto si potrà pagare il contributo di 500 euro previsto per mettere in regola i lavoratori clandestini a servizio nelle nostre case. L’Agenzia delle En­trate, infatti, ha pubblicato sul suo sito il modello F24 necessario per 'sistemare' la posizione del­lo straniero in nero; il versamento potrà essere effettuato sia on line che in qualsiasi sportello bancario e postale. L’una tantum prevista dal­la legge dovrà essere versata per ogni immigra­to da regolarizzare, fino a un massimo di una colf e due badanti per ogni nucleo familiare (è questo il tetto previsto dalla norma). L’ammi­nistrazione fiscale guida passo passo il datore di lavoro che inoltra domanda di emersione, in­dicando codici e istruzioni per il pagamento. Unica differenziazione è la sigla da scrivere sul modulo se si regolarizza un lavoratore italiano e comunitario o, al contrario, un extracomuni­tario: Rint per l’emersione del primo, Rext per l’immigrato extra Ue. Gli estremi del pagamen­to, poi, andranno riportati sulla richiesta di re­golarizzazione che sarà possibile fare in forma esclusivamente telematica sul sito del Vimina­le dal 1 al 30 settembre. Nel nuovo campo 'ele­menti identificativi' del modello F24, inoltre, occorrerà riportare anche il codice fiscale del lavoratore o, in alternativa, i primi 17 caratteri del numero di un documento d’identità. Attendere. Nessuna 'tachicardia da regolariz­zazione', perciò. Finita la procedura si dovrà a­spettare l’esito positivo che arriverà dall’Inps nel caso di lavoratore italiano, dallo Sportello unico per l’Immigrazione invece se l’assistente familiare da assumere è extracomunitario. So­lo allora, infatti, sarà possibile stipulare il con­tratto d’opera che apre le porte al permesso di soggiorno per il clandestino. Entro 24 ore dalla regolarizzazione, infine, il datore di lavoro do­vrà darne obbligatoriamente comunicazione all’Istituto nazionale di previdenza, tramite ap­positi moduli scaricabili già dai prossimi gior­ni dal sito dell’ente. Ma il datore di lavoro, an­che in questo caso, avrà una doppia certifica­zione, a seconda che voglia mettere in regola un cittadino comunitario o meno. È proprio l’Inps a darne notizia con un provvedimento che fa luce sul mondo contributivo di colf e ba­danti. La quota di 500 euro, precisa, andrà a co­prire gli oneri previdenziali solo per il secondo trimestre 2009 (dal primo aprile al 30 giugno), il periodo minimo previsto per l’autodenuncia del datore di lavoro. Qualora, invece, si dichia­ri un tempo di occupazione più lungo, antece­dente quindi al primo aprile, l’ente calcolerà l’ammontare dei contributi evasi, inviando al datore di lavoro un bollettino precompilato con la somma da pagare. Tuttavia, ricorda l’Inps, possono essere sanati fino a cinque anni pre­cedenti di contribuzione, cioè sino al limite del­la prescrizione. Per la dichiarazione di emersione, invece, val­gono le norme generali per la sottoscrizione di un contratto di soggiorno: lo stipendio per l’im­migrato non dovrà essere inferiore a quello pre­visto dal contratto collettivo nazionale di rife­rimento, cioè più o meno tra i 750 a 1200 euro a mese, e l’orario di lavoro di almeno 20 ore al­la settimana.
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