sabato 25 gennaio 2014
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Invece del tintinnio delle slot ma­chine, al bar "Civico 131" della cen­trale via Perini, ieri è risuonato per tutto il giorno il rollìo delle palline del calciobalilla. A inaugurare il torneo dell’innocuo gioco, recupero simbo­lico per frenare la diffusione dell’az­zardo, è stata una partita che oppo­neva allegramente due studenti (fa­scia sociale fra le più insidiate, so­prattutto on line) contro Ivan Fonta­na, primo barista trentino premiato con un apposito marchio provinciale nell’ambito del 19° Slot Mob promos­so in tutt’Italia. «Mi piace lo slogan di quest’iniziativa nazionale – com­mentava il barista, senza lasciare la manopola del calcetto –, è vero che un bar senza slot ha più spazio per le per- sone. Io stesso, dopo aver sostituito due anni fa le macchinette con altri tavolini, ho guadagnato qualche clien­te. Certo, ne ho perso tanti che si fer­mavano qui ore a giocae, ma era trop­po triste assistere alla loro rovina». In coppia con il barista smanettava il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti («mi sembra di assi­stere ad una tassa sulla povertà»), a rappresentare l’Alleanza trentina per la prevenzione delle ludopatie che rac­coglie una quindicina di enti, fra i qua­li l’Arcidiocesi, la Cooperazione e al­cuni Comuni: «Non si tratta di con­dannare chi tiene le slot, ma di pre­miare con un marchio virtuoso i loca­li che rimuovono le slot o che vorreb­bero farlo», è stata la motivazione de­gli studenti dell’Istituto Arti Grafiche Artigianelli che hanno realizzato il marchio consegnato nel pomeriggio al coraggioso barista di via Perini dal sindaco di Trento, Alessandro An­dreatta: «Auspico di poterne conse­gnare tanti altri marchi come segni concreti per tanti altri cittadini che de­vono conoscere questi comporta­menti virtuosi». A proposito, il Forum trentino delle Associazioni Familiari sta monitorando l’applicazione delle fresca legge provinciale che toglie le agevolazioni Irap agli esercizi con slot. In Trentino Alto Adige si spende ogni anno nel gioco d’azzardo 1 miliardo e 460 milioni: solo in Trentino i ma­lati in cura sono attualemente 108. Fra le idee più originali spuntate dal­lo Slot Mob trentino c’è l’applicazio­ne ideata da un ricercatore trentino, Maurizio Napolitano, che riporta la mappa degli 'slot invaders', la di­stribuzione sul territorio degli eserci­zi con macchinette. L’economista Luigino Bruni, fra i pro­motori degli Slot Mob a livello nazio­nale, ha sottolineato a Trento la di­mensione «sussidiaria, dal basso», di questa mobilitazione che nell’arco di un anno raggiungerà l’obiettivo di toccare ben 100 città: «Di tappa in tap­pa – ha detto – è possibile smasche­rare l’azione strutturale di società multinazionali che con la complicità dello Stato, unico detentore del con­trollo delle licenze, lucrano profitto dalle tasche di singole persone, spes­so fra le più deboli o in difficoltà eco­nomica».Per il Gruppo interparlamentare con­tro il gioco d’azzardo è intervenuto a Trento Mario Sberna: «Va affidata ai Comuni la normativa del settore, at­traverso incentivi che premino gli e­sercizi virtuosi».
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