sabato 4 aprile 2015
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C'era la bisca clandestina che operava da mezzanotte alle sei del mattino a Bagheria, nel Palermitano, coi vetri oscurati dai cartoni e i clienti che entravano alzando la saracinesca. O il circolo privato di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, dove si organizzavano tornei-capestro di poker online: c’erano vincite? Il 50% doveva andare al circolo, mentre le perdite erano solo a carico dei giocatori. Se si sfoglia il campionario dell’ultima annata di controlli della Guardia di Finanza in materia di sale d’azzardo “in nero”, le vicende singolari sono tante. Ma il denominatore comune è l’aumento del numero di casi: i dati raccolti nel periodo gennaio-novembre del 2014 – che Avvenire ha potuto visionare in anteprima – raffrontati con l’anno precedente mostrano come in Italia il giro d’affari in contanti dell’azzardo illegale cresca e “i punti clandestini di raccolta delle scommesse” scoperti e posti sotto sequestro dalla Guardia di Finanza siano in netto, e preoccupante, aumento.PUNTI CLANDESTINI: +30%Il dossier (pur segnalando un lieve calo del totale di interventi effettuati, 9.015 nel 2014 contro i 9.471 del 2013, e delle violazioni riscontrate, 3.063 rispetto a 3.545) evidenzia un dato rilevante: a fronte dei 2.035 punti clandestini individuati nel 2013, quelli scovati fra gennaio e novembre dell’anno dopo sono stati ben 2.646, quasi un terzo in più. Non solo: le somme di denaro sequestrate dai finanzieri nelle medesime operazioni ammontano a ben 1.811.195 euro, a fronte degli 861.507 euro dell’anno precedente. Cala invece il numero degli immobili usati irregolarmente come sale per l’azzardo a cui sono stati apposti i sigilli (da 557 a 187) e il totale degli “apparecchi e congegni”, sequestrati ai sensi dell’articolo 110 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (che disciplina la materia dell’installazione e del funzionamento di slot, vlt e altre macchinette per il gioco d’azzardo): da 1.918 nel 2013 si è scesi a 968 in 11 mesi del 2014.CAMPANIA, SICILIA, LAZIO LE REGIONI PIU' INFESTATEPer comprendere come il boom delle sale illegali abbia toccato le diverse regioni italiane, nel dossier della Gdf è incluso un interessante “diagramma a torta”: la fetta più ampia tocca alla Campania, col 29% dei punti clandestini di scommesse sequestrati nel 2014; poi c’è la Sicilia, col 22%, quindi il Lazio con l’11, la Puglia col 10, la Calabria col 7 e la Lombardia. Guarda caso, tutte aree del Paese con un noto radicamento della criminalità organizzata. Secondo le relazioni della Direzione nazionale antimafia e le inchieste anche recenti di diverse procure, molte cosche (specie di ’ndrangheta e camorra) continuano a mantenere rilevanti interessi nel business dell’azzardo. Da approfondire è anche la percentuale per regione delle macchinette sequestrate: nel 2014 i finanzieri ne hanno scovate il 36% in Sicilia, il 23% in Campania e l’8% in Calabria.AUMENTANO I BABY GIOCATORIBaby giocatori: da 16 a 47 <+TONDOA>Altro dato poco rassicurante è rappresentato dall’aumento del numero di minorenni individuati dalle Fiamme gialle: nonostante il totale complessivo dei “soggetti verbalizzati” sia più o meno stabile (9.981 nel 2014 rispetto ai 10.171 dell’anno prima), quello dei ragazzini scoperti dai finanzieri mentre giocavano (o semplicemente all’interno di sale dove la loro presenza non è consentita) è passato da 16 del 2013 a 47 del 2014. Non sono numeri altissimi, ma trattandosi di minorenni il dato col segno più non lascia tranquilli. Tanto più se si stima – secondo una recente ricerca del Cnr di Pisa –, che siano 900mila quelli fra 15 e 19 anni che hanno giocato d’azzardo almeno una volta lo scorso anno e che, fra loro, 170mila giovani giocatori siano “a rischio o problematici”, ossia il 7% di tutti gli studenti del nostro Paese.
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