sabato 15 luglio 2017
Dopo la pubblicazione dei video delle telecamere di sorveglianza della linea b a Termini, la società di trasporti replica: aperta commissione interna e presi già provvedimenti.
La linea metro interrotta per ore all'altezza della stazione Termini dopo l'incidente

La linea metro interrotta per ore all'altezza della stazione Termini dopo l'incidente

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È ufficialmente indagato per lesioni il macchinista Atac che mercoledì scorso guidava il treno in cui è rimasta incastrata una signora di 43 anni nella stazione metro Termini. La notizia arriva nel giorno in cui il sito del Corriere della Sera pubblica alcuni frame delle telecamere di sorveglianza. Le immagini mostrano quello che finora si poteva solo immaginare. Le porte che si chiudono, la metro che parte e una donna che, dopo aver titubato nell'entrare sul treno, rimane incastrata tra le porte trascinata per alcuni metri. Ma poi si vede anche il macchinista che sembra guardare distrattamente lo specchietto prima di ripartire, mentre probabilmente sta mangiando alla guida. I frame delle telecamere di sorveglianza della linea b a Termini, dove giovedì scorso una passeggera è rimasta incastrata nelle porte del convoglio, innescano subito la polemica sulla dinamica dell’incidente.


Ed anche l’Atac a chiarire in una nota che fin da giovedì scorso «ha un quadro abbastanza dettagliato sui fatti effettivamente occorsi, ma non può, essendo attivi gli inquirenti, rendere pubbliche le proprie valutazioni». Tuttavia ciò ha «purtroppo permesso la pubblicazione sulla stampa di ricostruzioni non rispondenti ai fatti». L'azienda sottolinea inoltre di aver costituito una commissione d’inchiesta interna per «valutare tutti gli elementi per la corretta ricostruzione dei fatti e le effettive responsabilità» e «i provvedimenti necessari sono stati già assunti». Tuttavia nemmeno dopo la pubblicazione di alcuni frammenti di filmato, «che permette di spazzare via alcune circostanze non vere ­- donna incastrata tra le porte, ressa ­- Atac può offrire la sua ricostruzione dei fatti anche per i principi che regolano il lavoro degli inquirenti che stanno operando».

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