lunedì 24 ottobre 2011
Se la prossima Finanziaria non conterrà tutte le risorse scatterà la serrata. Nella regione le scuole Fism accolgono il 67,3% dei bimbi fino a 6 anni. Il vescovo di Chioggia Tessarollo: «Esiste una corresponsabilità che dobbiamo dare, ma le istituzioni pubbliche facciano la loro parte Dobbiamo far sentire la nostra voce a tutti i livelli».
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Se nella prossima Finanziaria non sarà recepita la disponibilità manifestata dal Governo di recuperare i fondi per le scuole d’infanzia paritarie, quelle del Veneto faranno scattare un’azione di forza che è stata votata ieri nell’affollata assemblea regionale (più di 900 presenze) della Fism, a Vicenza. Si tratta anzitutto della disdetta del patto con lo Stato e le Istituzioni pubbliche, a causa della "reiterata inammissibile inosservanza della legge 62 del 10 marzo 2000 sulla parità scolastica". Non solo, i gestori minacciano di sospendere le iscrizioni per il nuovo anno scolastico 2012-2013, previste nel mese di gennaio/febbraio 2012. Hanno inoltre anticipato che in caso di chiusura delle loro scuole, rassegneranno le dimissioni nelle mani dei rispettivi referenti istituzionali con invito a farsene carico direttamente.

Il tutto sotto il segno della massima responsabilità, come ha raccomandato in assemblea anche il segretario nazionale Luigi Morgano. Nel Veneto le scuole dell’infanzia paritarie sono 1.183, con 4.002 sezioni e 93.802 bambini, pari al 67,3% di tutti i piccoli fra i 3 ed i 6 anni. I posti di lavoro sono ben 9.500. Senza il recupero dei fondi, dallo Stato e dalla Regione, i rischi sono davvero tanti. E sono da considerarsi ancora più gravi nella prospettiva dell’impegno educativo della Chiesa. Ecco perché non ha nascosto la sua preoccupazione Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia e presidente della Commissione Scuola ed Università della Conferenza episcopale del Nordest. "I vescovi - ha detto - sono al vostro fianco per sostenere la vostra opera.

Esiste una corresponsabilità che dobbiamo dare, ma le istituzioni pubbliche devono fare la loro parte. Dobbiamo far sentire la nostra voce a tutti i livelli". "Facciamoci presenti - ha insistito Tessarollo - affinché venga garantito il diritto delle famiglie alla libera scelta educativa per i propri figli. Se è vero che esiste un consenso da parte di tutte le forze politiche rappresentate in Regione Veneto, le invitiamo a procedere nelle scelte conseguenti, auspicando che questo porti progressivamente tutte le scuole paritarie italiane alla effettiva parità".

Il punto della situazione regionale lo ha tracciato il presidente della Fism Veneto, Ugo Lessio, mentre per il ministro è intervenuta Carmela Palumbo, direttore generale. Il sostegno degli enti locali è stato assicurato dal sindaco di Vicenza, Achille Variati, e dal presidente dell’Anci, Giorgio Dal Negro. Fism, Fidae, Agesc, Cdo, Confap, Formaveneto e Msc, d’intesta con la Conferenza episcopale del Triveneto, hanno intanto organizzato per il 12 novembre, a Roncade, un convegno sulle ragioni di una scuola di comunità con il segretario generale della Cei, Mariano Crociata, che sarà aperto da Dino De Antoni, presidente della Cet, e al quale sono stati invitati i ministri Gelmini, Tremonti e Sacconi, i governatori Zaia e Tondo, i presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano e numerose altre autorità istituzionali.

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