venerdì 20 giugno 2014
Dal 2015 il Fisco lo invierà a dipendenti e pensionati. Nel Consiglio dei ministri di oggi il via libera alle semplificazioni fiscali.
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Arriva la dichiarazione dei redditi precompilata dal Fisco. Dal prossimo anno sarà l’Agenzia delle entrate a calcolare il 730 dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Una piccola rivoluzione in un Paese nel quale gli adempimenti fiscali sono sempre stati molto complicati oltre che onerosi. La novità è contenuta nel decreto legislativo che, salvo sorprese, sarà approvato oggi dal Consiglio dei ministri e inviato in Parlamento per il parere delle Commissioni competenti prima dell’ok definitivo. Si tratta del primo provvedimento attuativo della delega fiscale, destinato a introdurre una semplificazione nel rapporto tra erario e contribuenti. Il cammino della delega proseguirà nei prossimi mesi con gli altri decreti che conterranno tra l’altro la revisione delle circa 700 agevolazioni fiscali esistenti (operazione che dovrebbe servire a recuperare risorse per rendere strutturali i tagli fiscali sui redditi), nuove norme di contrasto all’evasione fiscale e la riforma del castasto (con nuove misure di classificazione degli immobili). Intanto sono ancora in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dopo il necessario via libera del Quirinale, i provvedimenti varati dal Cdm di venerdì scorso. I testi definitivi non sono ancora disponibili ma si è appreso che l’esecutivo ha spacchettato in due diversi decreti legge le misure più urgenti sulla Pa, comprese quelle sulla lotta alla corruzione, e il capitolo sulla competitività delle aziende presentato mercoledì dai ministri Padoan e Guidi. Terzo provvedimento è la legge delega, sempre sulla Pa, denominato 'Repubblica semplice', che contiene la riforma della dirigenza pubblica e norme di semplificazione amministrativa. Rispetto alle bozze circolate potrebbe essere rinviato di un anno l’obbligo di pensionamento per i magistrati dopo i 70 anni, che già godevano di una deroga al 31 dicembre 2015 rispetto agli altri dipendenti pubblici. Il governo avrebbe così risposto alle preoccupazioni avanzate dai giudici che fino ad oggi poteva restare in attività fino a 75 anni. Per le altre categorie lo stop al trattenimento in servizio scatterà  al 31 ottobre prossimo. Tornando al fisco e alle novità del Consiglio dei ministri convocato per questa mattina, la dichiarazione pre-compilata è destinata almeno inizialmente a tutti i lavoratori dipendenti (e assimiliati) pubblici e privati e ai pensionati che presentano il modello 730. Si tratta di una platea di oltre 18 milioni di persone, che successivamente sarà allargata a tutti i contribuenti a reddito fisso, oltre 30 milioni. La procedura prevede che i datori di lavoro e gli enti pensionistici inviino all’Agenzia delle Entrate i Cud con i redditi corrisposti ai contribuenti e sempre al Fisco dovranno arrivare anche i dati relativi a polizze e mutui pagati così come quelli sulle spese mediche sostenute (che potranno essere recuperati dalle tessere sanitarie). A questo punto l’Agenzia del Fisco sarà in grado di rendere disponibile in via telematica il modello già compilato (la scadenza sarà fissata il 15 aprile), indicando il saldo positivo o negativo che sarà poi compensato in busta paga. Poi starà al contribuente decidere cosa fare. Potrà accettare i calcoli effettuati dal fisco oppure chiedere una modifica: ad esempio nel caso possa far valere il diritto a sgravi fiscali non previsti dagli uffici dell’erario. Resterà quindi la possibilità di compilare autonomamente il 730. Ma i contribuenti che accetteranno lo schema proposto dal Fisco eviteranno il rischio di incorrere in verifiche sulla regolarità formale della dichiarazione.
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