mercoledì 8 marzo 2017
La legge, approvata dal parlamenti, dispone che tutti i richiedenti asilo, minori inclusi, saranno detenuti per lunghi periodi all’interno di container circondati da alte recinzioni di filo spinato.
Poliziotti ungheresi sorvegliano il confine meridionale (Ansa)

Poliziotti ungheresi sorvegliano il confine meridionale (Ansa)

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Arresto per tutti i richiedenti asilo, senza distinzione tra quelli che dovessero ancora arrivare e coloro che si trovano già nel Paese. I migranti che attendono l’esito dell’istanza verranno inoltre deportati in campi di detenzione. L’Ungheria di Viktor Orban fa un altro passo in avanti in direzione opposta alle convenzioni internazionali sui Diritto dell’Uomo. La legge, approvata dal parlamenti, dispone che tutti i richiedenti asilo, minori inclusi, saranno detenuti per lunghi periodi all’interno di container circondati da alte recinzioni di filo spinato allestiti lungo i confini.

Secondo quanto prevede la nuova norma, i richiedenti asilo potranno solo presentare domanda «in zone di transito » lungo i confini dove dovranno attendere l’esito della procedura. Orban, che ha fatto dell’immigrazione un’arma di lotta politica, ha dichiarato che «le frontiere ungheresi sono sotto assedio» e che la diminuzione del numero di rifugiati che arrivano sui confini magiari «è solo temporanea ». Per Orban «l’emigrazione è solo un cavallo di Troia del terrorismo» e ha avvertito che al momento «centinaia di migliaia di persone stanno pianificando di partire alla volta dell’Europa».

Su quale base il primo ministro di Budapest - che non ha registrato un solo e- pisodio rilevante di terrorismo - basi le sue affermazioni non è dato saperlo. Ma è abbastanza per giustificare i lavori per la costruzione di una nuova recinzione metallica alla frontiera con la Serbia, dopo quella innalzata a settembre 2015. «Secondo il diritto internazionale e quello dell’Unione Europea, la detenzione di rifugiati e richiedenti asilo può essere giustificata solo sulla base di un numero limitato di ragioni, e solo laddove si consideri necessaria, ragionevole e adeguata», spiega una nota dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati.

«Per prima cosa, è necessario considerare sempre ogni alternativa alla detenzione. La non osservanza di tale procedura – ricorda l’Acnur – potrebbe rendere la detenzione arbitraria». L’agenzia Onu ha ribadito la «forte preoccupazione» per una esclation che «avrà un impatto terribile, tanto sul piano fisico quanto su quello psicologico, su donne, minori e uomini che hanno già patito enormi sofferenze».

Per Amnesty International si tratta di una decisione «inaccettabile », perciò «si sollecita l’Ue a dimostrare all’Ungheria che tali misure illegali e profondamente inumane hanno conseguenze. Mettere tutti i profughi e i migranti in container non è una politica sui profughi, è evitare di averne una».

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