venerdì 23 febbraio 2018
L'Authority a Melillo: ecco le nostre carte su Sma Campania e smaltimento ecoballe. I dubbi sul caso Fanpage
Un operaio al lavoro in una discarica campana

Un operaio al lavoro in una discarica campana

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Smaltimento ecoballe e Sma Campania, sono i due fronte sui quali Procura di Napoli e Anac collaboreranno strettamente. Ne hanno parlato ieri per più di un’ora il procuratore, Giovanni Melillo e il presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone. Due filoni sui quali la procura sta lavorando da mesi, proprio sulla Sma. Un’inchiesta aperta prima dell’arrivo di Melillo, lo scorso luglio, e che è stata gestita finora sotto traccia. E questo spiega perché il procuratore dica che l’inchiesta di Fanpage con l’ex camorrista come agente provocatore, rischia di danneggiare il loro lavoro. Adesso le carte sono state scoperte obbligandoli a uscire allo scoperto e ad accelerare gli approfondimenti, anche per evitare il rischio di strumentalizzazione. Ecco il motivo dell’incontro con Cantone.

Sulle ecoballe, in base a un accordo con la Regione, l’Anac ha vigilato sulle attività istruttorie. Tutte le gare, i bandi e le procedure sono state controllate. «Non esiste il rischio zero – ci tiene a sottolineare Cantone –. Se ci fosse la sicurezza che facendo in un certo modo si riesce a escludere il malaffare, sarebbe facilissimo. Però con le procedure corrette si riducono i rischi, per asciugare l’acqua in cui nuota il malaffare. L’Anac sulle ecoballe ha controllato che quei bandi fossero fatti in maniera pulita e aperti alla concorrenza». Così nei giorni scorsi, quando è uscita la notizia di Fanpage , Cantone ha trasmesso alla Procura un dossier che ricapitola tutta l’attività dell’Anac e tutte le informazioni in possesso dell’Authority limitatamente alle ecoballe, in modo che possa essere di aiuto alla Procura.

L’altro punto riguarda lo smaltimento dei fanghi di depurazione da parte di Sma Campania. Su questo l’Anac non ha fatto nulla perché non c’era un accordo con la società regionale. Sma non ha chiesto, e adesso forse si capisce perché, la collaborazione dell’Anticorruzione quando faceva le gare per i fanghi. Quindi nessuno sa esattamente come queste gare sono state fatte. Anac comunque in materia di gare ha un know how, quindi, come Cantone ha assicurato a Melillo, metterà a disposizione, se necessario, queste conoscenze per collaborare nello sviluppo del filone d’indagine relativo a Sma. Per capire se le gare sono state fatte su misura, se c’è qualcosa di strano, se esistono degli accordi di cartello tra le aziende. Come è già avvenuto con la procura Roma per l’inchiesta su Consip e ha funzionato.

All’Anac ci tengono a sottolineare che in questo periodo si sta parlando molto di rimettere in discussione il Codice degli appalti, perché è troppo rigido, ci sono troppi controlli. Il caso di Sma da questo punto di vista è esemplificativo perché da un lato hai le gare sulle ecoballe che sembrerebbero, il condizionale è d’obbligo, corrette e pulite, dall’altra parte c’è un sistema che non si è avvalso della collaborazione dell’Anac, dove le cose potrebbero essere state fatte meno bene e guarda caso lì sono emersi problemi. È la dimostrazione che il controllo è importante, e non è vero che allunga i tempi. Se poi anche per le ecoballe qualcosa di negativo è accaduto a valle lo analizzerà la magistratura.

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