venerdì 13 ottobre 2017
C'è anche l'Italia nella sperimentazione di nuove soluzione per la produzione di cibo sicuro sulla Stazione Spaziale Internazionale e sui futuri veicoli e avamposti planetari.
Capo Denison, in Antartide

Capo Denison, in Antartide

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Un laboratorio naturale per scoprire come l’uomo può vivere nello spazio. Questo è l’Antartide, il continente dei ghiacci, dove si stanno sperimentando nuove soluzione per la produzione di cibo sicuro sulla Stazione Spaziale Internazionale e sui futuri veicoli e avamposti planetari per l’esplorazione spaziale.

Gli studi in corso sono inquadrati nel progetto Eden Iss, finanziato dal programma Horizon 2020 dell’Unione europea, che si concentra sulla dimostrazione a terra del potenziamento delle operazioni e delle tecnologie di coltivazione vegetale nello spazio. La serra Mobile Test Facility (Mtf) per la produzione appunto di cibo e risorse in ambiente chiuso, è in corso di test avanzato presso la stazione tedesca Neumayer III in Antartide.

Composta da due contenitori da spedizione suddivisi in tre sezioni distinte, la facility una volta a bordo della stazione internazionale sarà gestita da un solo membro dell’equipaggio. La franco-italiana Thales Alenia Space (joint venture tra Thales 67% e Leonardo 33%), è parte di questo progetto come responsabile della progettazione, dello sviluppo, della sperimentazione in laboratorio e del follow-up di una delle due serre che saranno testate in Antartide dal nome Rucola (Rack-like Unit for Consistent On-orbit Leafy Crops Availability).

Leonardo contribuisce al progetto Eden Iss, guidato dal German Aerospace Center (Dlr) Institute of Space System a Brema (in
Germania), anche attraverso la joint venture italo-francese Telespazio, responsabile della definizione e del test delle procedure operative relative alla campagna in Antartide, che simulerà lo scenario di missioni nello spazio basandosi sull’esperienza dell’azienda nella gestione da terra delle operazioni di sistemi spaziali complessi.

Telespazio ha inoltre la responsabilità della realizzazione del sistema di Plant Health Monitoring, in grado di acquisire immagini ad alta definizione delle piante e di distribuirle a esperti di agronomia e fisiopatologia vegetale in remoto per le valutazioni sullo stato di salute delle piante stesse durante tutte le fasi di crescita.

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