sabato 22 agosto 2009
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Si ultimano i dettagli della Per­donanza aquilana che nella sua edizione 2009 darà il via al Giubileo Celestiniano, uno speciale anno di grazia indetto dalla Cei in occasione dell’ottavo centenario della nascita di San Pietro Celestino. Il corteo della Bolla, in forma ridot­ta nella parte della zona rossa, avrà in testa la teca di Celestino V scorta­ta dai Vigili del Fuoco e dalla Guar­dia di Finanza che tanto hanno o­perato nel soccorso ai terremotati. Domenica, poi, verranno scelti la Dama della Bolla e il Giovin Signore, le due figure centrali della rievoca­zione storica che precede l’apertura della Porta Santa e lunedì l’arcidio­cesi presenterà i dettagli dell’indul­genza plenaria concessa dal Papa, chiesta dai vescovi di Abruzzo e Mo-­lise, per l’intero anno celestiniano. Saranno non più di venti i figuranti che apriranno il corteo che accom­pagna ufficialmente la Bolla con cui Papa Celestino nel 1294 concesse la remissione dei peccati a quanti, sin­ceramente pentiti, avessero attra­versato la Porta Santa della Basilica di Collemaggio dai vespri del 28 fino a quelli del 29 agosto. L’inizio della rievocazione infatti è in piena zona rossa, a Palazzo Margherita sede del Comune fino al 6 aprile, dove era cu­stodito il prezioso documento del­l’indulgenza di Papa Celestino. Per il resto (quasi cinquecento persone negli anni precedenti), il percorso i­nizierà da piazza Duomo, l’unico tratto del centro storico da qualche settimana riaperto al pubblico. Ma i maxischermi permetteranno co­munque di seguire la caratteristica processione. «Motivi di sicurezza – ha spiegato il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, nel corso della presentazione del programma civi­le –. Quest’anno le celebrazioni ce­lestiniane però saranno ancora più importanti, per il grande recupero di spiritualità e speranza». Una festa ridotta, ma non lontana dalla tradi­zione. I costumi storici, infatti, sono in parte stati recuperati dai Quarti, i tradizionali quartieri dell’Aquila, e gli altri sono stati offerti da associa­zioni nazionali. Non mancheranno sicuramente la Dama della Bolla, che su un cuscino di velluto porta il pre­zioso scritto di Celestino V, e il Gio­vin Signore, che invece in mano ha il ramoscello di ulivo con cui il car­dinale (quest’anno il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone) bat­te per tre volte sulla Porta Santa pri­ma dell’apertura ufficiale. I due ra­gazzi, scelti tra gli universitari del­l’Aquila tra i diciotto e i venticinque anni, saranno selezionati domenica nel capoluogo abruzzese. Lunedì invece sarà la volta dell’arci­diocesi, che contestualmente all’i­naugurazione della nuova Curia del­l’Aquila a Pile, darà i dettagli dell’in­dulgenza plenaria concessa dalla Pe­nitenziaria Apostolica a nome del Papa, per gli ottocento anni dalla na­scita di San Pietro da Morrone. Que­st’anno, quindi, tutti coloro che pre­gheranno davanti le reliquie di Ce­lestino V acquisteranno l’indulgen­za speciale concessa da Bendetto X­VI. «Sarà un anno di grazia – ha det­to don Daniele Pinton, vicario epi­scopale per il culto – in quanto è sta­to lo stesso Papa a spingere la nostra diocesi a celebrare la Perdonanza nonostante il terremoto». Questa ri­correnza, ha poi aggiunto il sacer­dote, acquista un significato diverso per noi «perché è anche l’occasione per tentare di rimarginare le ferite che il terremoto ha aperto nei nostri cuori. Siamo terremotati e non di­menticheremo, ma Celestino V ci aiuterà a passare dalla sofferenza al­la ricostruzione dei nostri cuori».
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