sabato 27 ottobre 2012
Dopo la condanna a 4 anni, l'ex premier prima annuncia al Tg5 di voler rimanere in politica per riformare la giustizia, poi, in conferenza stampa, conferma di non puntare a palazzo Chigi e di volere le primarie del Pdl. Rivolge poi un attacco a Monti: con lui recessione senza fine, ha messo il Paese nelle mani della Germania.
Diritti Mediaset, quattro anni al Cavaliere
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Silvio Berlusconi, in una conferenza stampa a Villa Gernetto, conferma la decisione di non candidarsi a premier alle elezioni del prossimo anno. Ma non per questo intende ritirarsi dalla scena politica e parte con un attacco a testa bassa al governo Monti. Questo, ha aggiunto, in modo da facilitare un raggruppamento di tutti i moderati. "A seguito di quello che è successo ieri è cambiato il programma che mi ero dato", ovvero di una vita dedicata alla sua Fondazione, all'università della Libertà e al Milan, “continuerò a essere presidente del mio movimento e metterò al primo posto un'azione per la riforma della giustizia". Ieri Berlusconi è stato condannato in primo grado dal tribunale di Milano a 4 anni di reclusione nel processo per i diritti tv Mediaset.L'ex premier ha riservato alcuni passaggi molto critici al governo Monti, che a sua opinione non sarà seguito da un secondo governo tecnico. Anzi, valuterà nei prossimi giorni assieme ai vertici del Pdl "se togliere immediatamente la fiducia al governo o aspettare" l'ormai prossima scadenza naturale della legislatura in primavera. "Il governo è stato troppo osservante delle ingiunzioni tedesche" ha detto, sottolineando che ha così introdotto delle "misure che hanno portato il paese in una spirale recessiva". "Bisogna cambiare la politica imposta all'Italia dalla signora Merkel" ha aggiunto.Le aspre critiche alla Germania hanno costellato tutto il discorso dell'ex premier, sia nella descrizione degli eventi che hanno portato alle sue dimissioni, sia nelle critiche su come è stata realizzata la moneta unica. Berlusconi spiega che la divergenza di vedute su come misurare il debito pubblico e sulla necessità di ridurlo rispetto ad altri paesi hanno portato al deterioramento della sua immagine e credibilità internazionale: "È successo quindi che si è portata avanti una iniziativa di deterioramento della mia immagine, vi ricorderete i sorrisi di Sarkozy e della Merkel in televisione, che è stato un tentativo di assassinio della mia credibilità internazionale".Oltre alle consuete critiche alla magistratura, il leader del Pdl ha anche abbozzato alcuni punti del suo programma. "Senza cambiamento questo paese non è governabile. Che si deve fare? Una riforma della costituzione", ha detto Berlusconi, spiegando che al presidente del consiglio deve essere data la possibilità di nominare e revocare i ministri, di usare come strumento normale il decreto legge, di mandare i disegni di legge a una sola Camera, che sia composta da almeno metà dei membri attuali e abbia un regolamento che la impegni ad approvarlo in 90-120 giorni. Oltre a questi nuovi poteri per il presidente del consiglio, Berlusconi ritiene che vadano cambiate le regole per la formazione della Corte Costituzionale e delle sue votazioni. Altre misure sono proposte in tema di fiscalità, con l'abolizione dell'Imu e del divieto di usare contante sopra i 1.000 euro.L'INTERVISTA AL TG5"Delle conseguenze ci saranno. Mi sento obbligato a restare in campo per riformare il pianeta giustizia perché ad altri cittadini non capiti ciò che è capitato a me": così Berlusconi sabato mattina è intervenuto al Tg5. "Quella contro di me è un'ipotesi fantascientifica per evadere l'1% delle imposte" comunque versate, ha proseguito l'ex premier nell'intervista televisiva, riferendosi alla condanna comminatagli ieri per frode fiscale. "Tra il 2006 e il 2010 ho versato 5,44 miliardi. Nessun gruppo versa tanto", ha aggiunto, sostenendo che per il 2002 gli vengono contestati evasioni per "4,9 milioni di euro contro i 365 versati dal mio gruppo all'erario" ed analoga è la proporzione nel 2003.Immediate le reazioni a questa retromarcia rispetto all'intenzione di farsi da parte annunciata solo due giorni fa. "Credo che ci sia il dovere di proseguire la battaglia per una giustizia trasparente, democratica e non condizionata da posizioni di natura politica", ha detto Maurizio Gasparri (Pdl); "ritengo - ha proseguito - che Berlusconi intenda affrontare in termini politici la vicenda. È una battaglia per la giustizia". Infine, conclude il capogruppo del Pdl al Senato: "Immagino che Berlusconi voglia restare in campo per una battaglia politica ma non credo da candidato perché nei giorni scorsi ha detto diversamente. La battaglia politica è unacosa, la candidatura è un'altra"."Sono contenta che Berlusconi abbia colto il nostro appello di tornare in prima linea perché la bandiera del garantismo la può tenere alta solo lui", ha detto Daniela Santanchè (Pdl). Dal canto suo Gianfranco Fini ha detto: "Credo sia buona regola aspettare la giornata di domani, perché quello che ha detto oggi è certamente molto diverso da quello che ha detto ieri".L'ANM: RESPINGIAMO GLI ATTACCHI E LE OFFESE"Respingiamo con fermezza attacchi e offese: non si può assolutamente parlare di sentenza politica e barbarie". Lo afferma il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli, replicando alle critiche sulla sentenza Mediaset arrivate dall'ex premier Berlusconi e esprimendo "solidarietà" ai magistrati di Milano."Esprimo solidarietà ai magistrati di Milano, destinatari ancora una volta di offese di fronte alle quali hanno sempre reagito con compostezza", ha aggiunto Sabelli poco prima del Comitato direttivo dell'Anm. E rispetto alle critiche arrivate in questi giorni anche su altre sentenze come quella sul terremoto dell'Aquila, "Il problema - ha detto - non sono le critiche, che sono sempre consentite, ma devono essere critiche composte". Sabelli ha detto inoltre che di questo tema "discuteremo oggi nel Comitato direttivo"
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