mercoledì 20 settembre 2023
Tra la notte e l'alba, 242 le persone soccorse. Hotspot al collasso con 2.200 presenze. Iniziati i trasferimenti. In Sardegna, profughi sfruttati nei campi. A Trieste blitz della polizia al Silos
Proseguono gli arrivi dei migranti al porto di Lampedusa. Quasi tutti sono partiti dalla costa tunisina

Proseguono gli arrivi dei migranti al porto di Lampedusa. Quasi tutti sono partiti dalla costa tunisina - ANSA

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Proseguono senza sosta gli sbarchi di migranti a Lampedusa. Tra la notte e l’alba sono stati nove i gruppi arrivati con i barconi, per complessive 242 persone soccorse dalle motovedette di finanza e guardia costiera. Attualmente, nell’hotspot di contrada Imbriacola sono ospitati 2.200 profughi tra cui 443 minori non accompagnati. In giornata sono previsti 500 trasferimenti verso Porto Empedocle, dove la situazione si fa sempre più critica. Quasi tutti i migranti approdati sulle coste italiane nelle ultime ore (tranne 89 tra siriani ed egiziani, partiti dalla Libia), hanno riferito di essere salpati dai porti tunisini di Sfax, Monastir e Sabratha, un altro evidente segnale che gli accordi presi dal governo italiano con quello di Tunisi, continuano a non funzionare.

Ultimato anche lo sbarco a Pozzallo dei 40 migranti (tra cui 5 bambini e una donna) superstiti messi in salvo ieri dalla nave Ong Aurora Sar della Sea Watch. L’organizzazione ha riferito che durante la traversata nel Mediterraneo quattro persone che viaggiavano sul barchino sono morte. Erano partiti dalla Libia.

Intanto, controlli a tappeto sono stati eseguiti stamattina dalle forze dell’ordine al Silos vicino alla stazione ferroviaria di Trieste dove trovano rifugio migranti in arrivo dalla rotta balcanica. Si tratta di un luogo fatiscente e in condizioni igieniche precarie. La questura ha sottolineato però che non è stato effettuato uno sgombero. Controllate circa 150 persone che dimoravano nella struttura.

E a Macomer, nel Cagliaritano, la polizia ha sgominato una organizzazione che reclutava migranti per sfruttarli nel lavoro dei campi. I profughi, ospiti del centro di accoglienza straordinaria venivano sottopagati (cinque euro l’ora) e costretti a procurarsi i pasti per la giornata di lavoro. Fermati sei cittadini pachistani ritenuti i “caporali” e indagato un sesto che faceva l’autista del furgone sul quale venivano trasportati i lavoratori verso aziende agricole e cantine della provincia. Denunciati e indagati anche 12 titolari delle imprese.

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