domenica 28 maggio 2023
Ancona, Pisa e Vicenza le prove più significative. In Sicilia primo turno in 127 Comuni. La premier cerca un riscontro sul governo, la leader dem attesa già al varco dalla minoranza
preparazione dei seggi a Catania

preparazione dei seggi a Catania - ANSA

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ualcosa in gioco c’è, sia per Giorgia Meloni sia per Elly Schlein. E va un filo oltre la conta dei Comuni vinti da una parte o dall’altra, dopo un primo turno che ha lasciato diverse partite aperte. Per la premier i ballottaggi di oggi e domani, uniti al primo turno a Catania e in numerose città siciliane, un indizio lo daranno sulla risposta dei cittadini ai primi mesi del suo governo. Mentre per la segretaria del Pd il secondo turno assume anche un rilievo interno al partito, perché la minoranza sconfitta al Congresso vuole verificare se il nuovo corso assume quei profli di credibilità necessari per spuntarla in Comuni di dimensioni significative, in cui si esprime un giudizio sull’affidabilità della proposta di governo. Per entrambe, Meloni e Schlein, si tratta inoltre di un test che prepara alla grande corsa verso l’Eurovoto del 2024 che però, va detto, ha regole del tutto differenti, con lo sbarramento al 4% che chiude le porte a formazioni piccole e piccolissime e impone loro di aggregarsi ai partiti più grandi.

Insomma, da domani pomeriggio qualche bilancio si trarrà sullo stato di salute di maggioranza e opposizioni. Al primo turno, per quanto riguarda i capoluoghi di provincia, il centrodestra ha eletto quattro sindaci, strappando Latina e confermando la guida di Sondrio, Treviso e Imperia. Mentre il centrosinistra ha vinto in due capoluoghi, Brescia e Teramo, dove già governava. Ora gli occhi sono puntati sugli altri sette capoluoghi che vanno al ballottaggio: Ancona, Brindisi, Vicenza, Terni, Massa, Siena e Pisa. Nel capoluogo marchigiano, la coalizione di governo punta a strappare al centrosinistra per la prima volta la guida della città. In Toscana, il centrosinistra, invece, tenta di recuperare le tre città passate alla coalizione avversa nell'ultima tornata elettorale, cinque anni fa. In particolare, Pisa. Mentre in Veneto il centrodestra va a caccia di una riconferma che appare in salita a Vicenza. Infine, a Terni, il centrosinistra è rimasto fuori dalla competizione lasciando il campo ad una sfida tutta interna al centrodestra, tra un candidato sostenuto dai partiti e il temuto civico Bandecchi, patron della squadra di calcio e di Unicusano.

Dopo il primo turno, Elly Schlein ha lanciato numerosi appelli all’unità del centrosinistra ai ballottaggi, raccolti però con freddezza tanto da centro quanto da M5s. E quindi ora in area dem ci si accontenterebbe di uscire dalle amministrative con cinque capoluoghi vinti. Anche il centrodestra ha delle titubanze sugli esiti dei secondi turni, e non è un caso se i leader abbiano scelto, per riapparire insieme, la platea di Catania.

Infatti, in contemporanea con i ballottaggi si aprono le urne anche in 127 Comuni della Sicilia. Oltre a Catania, ci sono Trapani, Siracusa e Ragusa. Nell’isola, si vince già al primo turno se un candidato supera il 40%. È questo l’obiettivo del centrodestra sotto l’Etna. Enrico Trantino, il candidato in quota Fdi, dovrà vedersela con Maurizio Caserta, sostenuto da Pd e M5s. Per Meloni, Salvini e Tajani le amministrative 2023 sarebbero archiviate con segno positivo prendendo Catania e difendendo almeno due dei tre fortini toscani. Per i 5 stelle di Giuseppe Conte, invece, la Sicilia è l’appiglio per non far suonare l’allarme rosso in vista delle prossime Europee 2024.

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