lunedì 4 dicembre 2023
Una tonnellata di rifiuti in mare da raccogliere in tre mesi in Italia e in Brasile. È l'obiettivo della cooperazione tra Almaviva e la piattaforma Ogyre, prima piattaforma per la pesca dei rifiuti
A pesca di rifiuti di plastica

A pesca di rifiuti di plastica - Almaviva

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Non sempre è detto che trovare immondizia nelle reti sia una jattura. Assieme a chi prende il largo augurandosi di tornare col peschereccio colmo di merluzzi e sardine, c'è anche chi spera di tirare sù flaconi, bottiglie, secchi e cassette della frutta. La chiamano fishing for litter, pesca di rifiuti, ed è una pratica per contenere l'inquinamento delle plastiche in mare, piaga ambientale che va combattuta riducendo drasticamente l'usa e getta di un materiale quasi eterno. Da decenni i rifiuti in mare hanno creato isole galleggianti immense, in tutti gli oceani e in balia delle correnti. La più nota, nel Pacifico, è grande almeno quanto la penisola Iberica.

Proprio per rimediare ai danni già fatti è partita il 1°dicembre la campagna di raccolta rifiuti marini, in Italia e in Brasile, sostenuta da Almaviva, azienda italiana che opera nella tecnologia dell'informazione e nei servizi di esternalizzazione a livello globale, assieme a Ogyre, la prima piattaforma di fishing for litter globale, nata proprio con la missione di pulire il mare. Il fishing for litter, ovvero “pesca dei rifiuti", è una modalità di recupero di plastica dal mare che vede protagonisti i pescatori locali in diversi Paesi. I rifiuti raccolti vengono conservati e portati a terra. Una volta tornata in porto, l'immondizia marina scaricata da industrie, navi o corsi d'acqua inquinati viene catalogata e smaltita correttamente, in una logica di economia circolare.

Almaviva e Ogyre si sono impegnate a dare il loro contributo per proteggere gli oceani, contribuendo a tutelare la biodiversità marina e contrastare i cambiamenti climatici. «La sfida con cui ci misuriamo oggi, come azienda - commenta Marco Tripi, Ad del gruppo - è conciliare l’innovazione tecnologica con la salvaguardia dell’ambiente, la qualità della vita delle persone, la tutela della stabilità economica. In questa direzione, oltre all’impegno nel mettere al servizio della crescita del Paese e dello sviluppo sostenibile le potenzialità offerte dall’evoluzione tecnologica, ci dedichiamo a iniziative di valore che rispondano ad obiettivi previsti dall’Agenda Onu 2030».

Per Antonio Augeri, co-fondatore di Ogyre, «la collaborazione con Almaviva nasce per dare una risposta immediata e concreta all'urgente minaccia dell'inquinamento degli oceani. Siamo entusiasti di aver trovato un partner che non solo ha a cuore l'emergenza ambientale, ma che ha saputo cogliere anche il valore sociale di Ogyre, soprattutto nelle regioni come il Brasile, dove ogni operazione di recupero non solo preserva gli ecosistemi marini, ma contribuisce anche al benessere delle comunità locali coinvolte». Il primo progetto di collaborazione di Almaviva prevede la raccolta di 1.000 kg di rifiuti marini, in tre mesi, contribuendo così all'Obiettivo 8 (crescita economica), Obiettivo 12 (consumo e produzione responsabili) e Obiettivo 13 (lotta contro il cambiamento climatico) per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals).




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