martedì 6 ottobre 2015
​Solo il 10% della mamme italiane supera i sei mesi. Con costi aggiuntivi per le famiglie e il servizio sanitario nazionale.
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Allattare al seno è utile non solo per la salute del bebè e delle mamme ma anche per le casse dello stato con una riduzione dei costi sanitari. Lo sostengono i pediatri di cinque società scientifiche che in un documento di promozione sui benefici ricolto alle famiglie e agli operatori. Oltre il 90% delle donne italiane allatta al seno il neonato nei primi giorni di vita, anche se in maniera non esclusiva. Alla dimissione dall'ospedale solo il 77 per cento delle madri allatta esclusivamente al seno. E solo il 10 per cento continua ad allattare oltre i 6 mesi di vita. È ormai certo che il latte materno è indispensabile per la crescita sana di un bambino. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal nuovo Position Statement sull'allattamento al seno e uso del latte materno/umano, per la prima volta sottoscritto dalle società scientifiche pediatriche italiane Sip, Sin, Sigenp, Sicupp e Simp. L'iniziativa per la realizzazione del documento è partita dal Tas del Ministero della Salute e nasce dalla necessità di tracciare una linea d'azione comune agli operatori del settore, ma di riferimento anche alle famiglie, per una maggiore consapevolezza dei benefici dell'allattamento materno.Dal documento si evidenzia anche un risparmio in termini economici dati dall'allattamento al seno sia alle famiglie che al sistema sanitario: infatti per ogni singolo bambino non allattato al seno si stima un incremento annuale per cure ambulatoriali ed ospedaliere di circa 140 euro. "Bisogna promuovere l'allattamento materno prolungato ed esclusivo nel primo semestre di vita. Fa parte di un percorso nutrizionale che deve proseguire con un divezzamento equilibrato e bilanciato nelle varie componenti e poi nelle età successive. Servono percorsi sociali di sostegno alle donne che allattano, che non creino ostacoli alla sua prosecuzione anche quando le donne riprendono il lavoro", spiega il presidente Sip Giovanni Corsello.
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