martedì 5 marzo 2024
Un luogo ideale pensato nel 1970 da un visionario architetto italiano, Soleri. Un padre e un figlio in viaggio verso questa meta, nel film di Bongiorno "Ask the sand", al Milano Design Film Festival
Il film "Ask the sand", da Arcosanti una finestra sul deserto

Il film "Ask the sand", da Arcosanti una finestra sul deserto - © Vittorio Bongiorno

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Un luogo sospeso fra sogno e utopia, apparentemente nel nulla. Ma anche una realtà, una esperienza di straordinaria attualità sulle grandi domande che riguardano il futuro del nostro pianeta e che cattura l’attenzione e la curiosità di studenti e sognatori di ogni età. Parliamo di Arcosanti, la città ideale, la città del futuro pensata e costruita nel 1970 nel deserto dell’Arizona, in America, dall’architetto italiano Paolo Soleri (1919-2013), allievo di Frank Lloyd Wright. Un laboratorio urbano sostenibile che si riscalda con il sole e si raffredda con il vento del canyon.

Un posto dove bisogna andarci apposta. Bisogna cercarla e trovarla questa città. Come una meta di un cammino che parte da lontano e si compie lentamente. L’approdo di un viaggio speciale, che richiede una spinta che parte da dentro. Un viaggio per cercatori che possono diventare trovatori. Arcosanti è una destinazione lontana. Che non ti aspetti. Che non può esserci nelle guide del turismo di massa. Al massimo è un fuori rotta per appassionati. Il frutto di un‘idea straordinaria e quindi discussa. Uno di quegli esperimenti che possono riuscire o no. Ma che pongono delle domande. Dopo avere attraversato il deserto.

Arcosanti in mezzo al deserto dell'Arizona

Arcosanti in mezzo al deserto dell'Arizona - © Vittorio Bongiorno

È quello che fanno un padre e un figlio. Uno scrittore, musicista e regista, Vittorio Bongiorno, e Giulio, studente di architettura. Un regalo di un padre a un figlio diventato uomo che nei suoi studi si imbatte nella figura di Soleri e vuole saperne di più. Soleri, dopo la laurea al Politecnico di Torino, era andato in Arizona per studiare con il grande architetto statunitense Lloyd Wright a Taliesin West. Soleri era un uomo molto brillante, che aveva una larga visione del mondo, di come ci stiamo muovendo nel futuro e della possibilità di farlo in modo diverso.

Vittorio e Giulio programmano il viaggio on the road verso l’utopia. Quel viaggio intimo e personale, di un padre e un figlio, senza volerlo diventerà un film. Una storia collettiva. Ask the sand. Can we change the future?, si intitola. Per la regia proprio di Vittorio Bongiorno, che strada facendo, nei dialoghi con il figlio, comporrà un’ora di poesia cinematografica. Semplice, povera, ma ricca di senso. Un padre e un figlio in viaggio nel deserto dell’Arizona, in cerca di Arcosanti. Fra sogno e utopia, sì. Con un carico di domande sul futuro in cerca di risposte. Chiedi alla sabbia. Un viaggio in auto, fra panorami mozzafiato e architetture sorprendenti, con una macchina fotografica, taccuini, matite e una chitarra che fa risuonare musiche di Calexico, Naim Amor & John Convertino, Joachim Cooder.

Paolo Soleri lavora alla costruzione di Arcosanti, 1970

Paolo Soleri lavora alla costruzione di Arcosanti, 1970 - © Annette Del Zoppo

«Paolo Soleri è più un filosofo che un architetto, è un personaggio tra i più importanti del Novecento, tutt’ora dimenticato – racconta Giulio, aspirante architetto, con gli occhi vergini e le antenne apertissime verso quello che accade nel mondo e a cosa ognuno di noi può fare per contribuire a migliorarlo -. Il suo paesaggio è puramente una fonte di ispirazione. In esso è racchiuso tutta l’essenza della storia umana. Per giorni camminiamo e viviamo nel deserto per cercarne di sentire il suono. La sua frequenza magica che aveva portato qui anche Soleri. Il foglio bianco riempito con la sua arcologia, l’unione di architettura ed ecologia. L’essenza di Arcosanti è l’anfiteatro, sono le volte circolari, le piazze che danno un senso di unità alla comunità. Le società immaginate si sviluppano verso l’alto dove non manca niente, autosufficienti, e che offrono una visione del paesaggio a 360 gradi che rimane così praticamente intatto». Soleri stesso dice di essere andato in America più che per lavorare con Frank Lloyd Wright per perdersi, o trovarsi nell’orizzonte sconfinato dell’Arizona. Arcosanti è il suo nuovo modo di pensare la città, nel 1970. Una città sostenibile, che sfrutta le tecnologie pulite, capace di integrare pienamente la costruzione nel territorio, con edifici in grado di generare autonomamente - sfruttando la luce, il sole e le ombre - un sistema di climatizzazione naturale. Uno spazio urbano nel deserto abitato da una comunità di artisti, studenti e giovani architetti che si sostenesse con fondi ricavati dall’artigianato, dalla ceramica al bronzo, producendo campane, che qui suonano col vento.

Il film 'Ask the sand', un interno di Arcosanti

Il film "Ask the sand", un interno di Arcosanti - © Vittorio Bongiorno

«Come si vive in una utopia? Come è possibile vivere ad Arcosanti, in mezzo al deserto? Perché solo il 5% di Arcosanti è stato costruito? Perché studenti e architetti da tutto il mondo visitano Arcosanti ma solo qualcuno rimane lì? Arcosanti è un fallimento o un sogno? In questo viaggio faremo tante domande e ascolteremo anche la magia del suono del deserto – dice Bongiorno –. Questo piccolo film è il mio regalo di compleanno a un figlio che diventa uomo. Non chiedo altro, alla sabbia del deserto, che darci questa bellezza».

Giulio e Vittorio Bongiorno alla fine del viaggio, a Malibù

Giulio e Vittorio Bongiorno alla fine del viaggio, a Malibù - © Vittorio Bongiorno

Ask the sand, uscito lo scorso anno - dopo un lungo viaggio di presentazioni e proiezioni, dal Biografilm Festival di Bologna all'Artecinema di Napoli, dalla Farm Cultural Park di Mazzarino (altra utopia artistica e architettonica in Sicilia) al Tucson Film Festival, in Arizona, per essere accolto con emozione proprio dalla comunità di Arcosanti - è fra i protagonisti del Milano Design Film Festival, piattaforma culturale che attraverso il linguaggio cinematografico avvicina il grande pubblico alle concezioni più contemporanee del design e dell’architettura. Oltre 30 i titoli tra film, documentari, corto e lungometraggi in programma fino al 10 marzo. Ask the sand sarà sul grande schermo dell'Anteo Palazzo del Cinema, venerdì 8 marzo alle 15.30. Prossimo passaggio ad aprile, nel piccolo schermo, su Sky Arte, che ha anche sostenuto il progetto.

Così il viaggio continua. Coinvolgendo altri padri e figli. Fra sogno e utopia. Mossi dalle domande di senso di Vittorio e Giulio su come possiamo cambiare il mondo. Ask the sand. Chiedi alla sabbia. Dai deserti dell’Arizona a quelli pieni di case e di gente delle nostre città. Il viaggio vero comincia da qui.

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