lunedì 29 dicembre 2014
Il giudice di pace ha firmato il provvedimento. La famiglia Orlandi chiede che rimanga in Italia. ​L'attentatore di papa Wojtyla sabato aveva portato fiori sulla sua tomba.
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Il giudice di pace ha dato il via libera all'espulsione dall'Italia di Alì Agca, che potrebbe lasciare il Paese già stasera. Secondo fonti di polizia, potrebbe essere accompagnato a Fiumicino sul volo delle 21 diretto a Istanbul. Nel frattempo è stato trasferito al Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Ponte Galeria, a Roma. L'ex terrorista turco, che sabato ha portato fiori sulla tomba del Papa santo Karol Wojtyla, a cui sparò nel maggio del 1981, era entrato in Italia senza regolare visto. I legali di Pietro Orlandi, Massimo Krogh e Nicoletta Piergentili, i familiari di Emanuela Orlandi, avevano depositato in Procura a Roma un'istanza in cui chiedevano che Ali Agca non fosse espulso ma trattenuto in Italia per motivi di giustizia e fosse sentito sul caso della ragazza, cittadina vaticana, scomparsa nel 1983. Intanto l'attentatore del Papa parla ancora e a Repubblica.it dice di voler andare appena possibile a Fatima, in Portogallo, sul luogo dove venne rivelato il terzo segreto della Madonna, del quale si sente lo strumento con il fallito attentato. "Continuerò nel mio progetto", dice Agca. Promette ancora una volta di svelare i presunti misteri dietro gli spari di 33 anni fa, "della Casa Bianca, della Cia, del Vaticano e del Cremlino", ma non rivela chi l'abbia aiutato ad arrivare a Roma. "Degli amici turchi e stranieri", dice, "ma non italiani". Sabato aveva detto di essere entrato in auto dall'Austria. Assicura di essere stato trattato bene dalla polizia: "Ho mangiato e dormito". E vorrebbe rimanere delle settimane, "se il Vaticano mi aiutasse".Agca ha trascorso la notte tra sabato e domenica negli uffici della Questura di Roma e domenica è stato portato nel Cie. Gli state prese impronte digitali e fatte foto segnaletiche. A quanto ricostruito finora, sarebbe entrato in Italia in macchina assieme ad altre persone, delle quali al momento non si conoscerebbe l'identità, partendo dalla Turchia, attraversando la Serbia e passando dal confine con l'Austria. Verranno effettuati altri accertamenti per stabilire come sia riuscito ad aggirare i controlli. Agca ha 56 anni e ha passato quasi 20 anni in carcere in Italia fino alla grazia nel 2000. Tornato in Turchia ha scontato altri 10 anni per l'omicidio di un giornalista turco nel 1979. Alcuni giorni fa aveva anticipato l'intenzione di portare dei fiori sul sepolcro di Giovanni Paolo II. Sabato si è presentato a San Pietro, dopo aver contattato alcuni giornalisti, e ha lasciato due mazzi di rose bianche sulla tomba del santo Wojtyla. "Sentivo la necessità di questo gesto", ha detto. Quindi è stato portato negli uffici dell'Ispettorato vaticano e in seguito in questura.
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