giovedì 22 agosto 2013
​Il Cavaliere: nessuno può togliermi dalla guida del partito e il diritto di partecipare alla vita pubblica. All'indomani dell'incontro con Alfano, il premier riferisce a Napolitano «sulle prospettive della situazione di governo». Il vicepremier Alfano: il Pd voti no alla decadenza da senatore. 
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Il premier Enrico Letta ha riferito al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del colloquio avuto ieri con il segretario del Pdl Angelino Alfano e, si apprende in ambienti del Quirinale, "sulle prospettive della situazione di governo e della situazione politica". Mentre il vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano, all'indomani dell'incontro di ieri sera con il presidente del Consiglio Enrico Letta, ha aumentato oggi il pressing sul Partito democratico chiedendogli di votare contro la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, quando la questione arriverà a settembre all'ordine del giorno di Palazzo Madama. Alfano cerca anche di gettare acqua sul fuoco delle polemiche con il capo dello Stato Giorgio Napolitano dicendo che il Quirinale "sulla questione della decadenza non c'entra nulla", dopo le polemiche dei giorni scorsi da parte dei "falchi" del Pdl contro il messaggio del presidente della Repubblica.
"Chiediamo molto chiaramente che il Pd, astraendosi dalla storica inimicizia di questi 20 anni, rifletta sulla opportunità di votare no alla decadenza del presidente Berlusconi. Questo giudizio preventivo del Pd ci preoccupa molto", ha detto Alfano ai giornalisti a margine del Meeting di Comunione e Liberazione.Alfano ha anche aggiunto che oggi pomeriggio, dopo il suo intervento a Rimini, volerà a Milano dove incontrerà Berlusconi.
BERLUSCONI: NESSUNO PUO' TOGLIERMI DALLA GUIDA DEL PARTITO I toni restano molto duri, ma pare una partita ancora aperta e non definitiva. Anche Berlusconi, in una intervista a "Tempi", ribadisce la sua innocenza e dice che "non possono togliermi il diritto di animare e guidare il movimento politico che ho fondato", ribadendo la smentita che possa essere la figlia Marina, presidente di Mondadori, a rimpiazzarlo come leader del centrodestra.Il Pd ha detto finora che voterà a favore della decadenza del leader del centrodestra da parlamentare per effetto della sentenza di condanna per frode fiscale confermata all'inizio di agosto dalla Cassazione.Per il vicepremier la questione della decadenza da parlamentare di Berlusconi è complicata e anche il Pd dovrebbe studiarla con attenzione.Il Pdl ritiene che la legge Severino sulla incandidabilità non si applica al suo leader.La Giunta delle immunità del Senato affronterà la questione a partire dal 9 settembre e un suo parere è atteso verso la fine del mese. Il voto sulla decadenza spetterà poi all'aula.CON LETTA IERI SERA INCONTRO "NETTO E CHIARO"Alfano ha anche fatto riferimento all'incontro avuto ieri sera con Letta a Roma. "Con il presidente Letta c'è stata una discussione molto netta e molto chiara. Questo non significa che alla fine la pensiamo allo stesso modo su alcune vicende", ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno. "Io dico con chiarezza che il Pdl non chiede al Pd un voto in favore del presidente Berlusconi, ma con altrettanta forza dico che il Pd non deve dare un voto contra personam, contro il loro nemico storico. Noi chiediamo che il tema della decadenza in commissione al Senato sia affrontato come se riguardasse un senatore. Noi chiediamo che il Pd approfondisca la questione giuridica", ha aggiunto.
BERLUSCONI CON CONDANNA "C'ENTRA COME LO SBARCO SULLA LUNA""Noi riteniamo dal punto di vista politico che il presidente Berlusconi con questa condanna c'entri come lo sbarco sulla luna. Noi non chiediamo al Pd di fare propria questa valutazione ma di tenere presente che è di milioni di altri cittadini", ha poi detto Alfano attorniato da giornalisti, telecamere e fotografi appena giunto al Meeting di Rimini dove partecipa a un dibattito sul tema del carceri insieme con il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri e con l'esponente del Pd Luciano Violante.Il Pd ha detto finora che voterà a favore della decadenza del leader del centrodestra da parlamentare per effetto della sentenza di condanna per frode fiscale confermata all'inizio di agosto dalla Cassazione.Per il vicepremier la questione della decadenza da parlamentare di Berlusconi è complicata e anche il Pd dovrebbe studiarla con attenzione. Il Pdl ritiene che la legge Severino sulla incandidabilità non si applica al suo leader. La Giunta delle immunità del Senato affronterà la questione a partire dal 9 settembre e un suo parere è atteso verso la fine del mese. Il voto sulla decadenza spetterà poi all'aula.IL PD RIBADISCE LA SUA INTENZIONE DI VOTARE LA DECADENZAL'invito di Alfano è però respinto al mittente dal Pd che, per bocca dell'ex segretario e ministro dei Rapporti col Parlamento Dario Franceschini dice: "Non si barattano legalità e rispetto delle regole con la durata di un governo. Mai" .MOLTE LE STRADE PER METTERE MANO A SENTENZA "INFONDATA"Berlusconi è intervenuto anche sul merito della sentenza definitiva nel processo Mediaset sui diritti tv, ribadendo la sua estraneità ai fatti: "In questo passaggio della vita pubblica italiana, è in gioco molto più che il destino di una persona. Vede, se si trattasse solo di questo, allora sarebbe un problema solo per me. Siamo all'epilogo di quella guerra dei vent'anni che i magistrati di sinistra hanno condotto contro di me, considerato l'ostacolo da eliminare per garantire alla sinistra la presa definitiva del potere. Inoltre, sono stati aggrediti alcuni princìpi di fondo che tutti dovrebbero avere a cuore, a partire dai nostri avversari politici, se fossero davvero democratici: il rispetto dei milioni di elettori che hanno votato per me e che non possono subire una simile discriminazione, il diritto alla piena rappresentanza istituzionale del primo partito italiano, il fondamentale diritto di scelta dei cittadini rispetto al Parlamento e quindi rispetto al governo. E tutto ciò nei confronti di un cittadino che ha subìto una sentenza infondata, ingiusta, addirittura incredibile. Su tutto questo, la Costituzione della Repubblica e il buon senso offrono molte strade. Se avessi voglia di sorridere, potrei dirle che 'non possono non saperlò: vale per tutti gli attori politici e istituzionali".
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