venerdì 21 dicembre 2018
Le cellule del padre, opportunamente manipolate, sono state infuse ieri nel bambino. Il rischio principale è quello del rigetto. La famiglia ringrazia chi ha seguito con affetto la vicenda
L'iniziativa promossa da Admo per la raccolta di midollo osseo organizzata per rispondere all'appello dei genitori del piccolo Alex (Ansa)

L'iniziativa promossa da Admo per la raccolta di midollo osseo organizzata per rispondere all'appello dei genitori del piccolo Alex (Ansa)

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Il piccolo Alex, il bimbo affetto da Linfoistiocitosi Emofagocitica (HLH), trasferito dall'Ospedale Great Ormond Street di Londra presso l'Ospedale Bambino Gesù di Roma a fine novembre, è stato sottoposto, come da programma, a trapianto di cellule staminali emopoietiche. Nei giorni scorsi erano stati completati tutti gli screening necessari per identificare, tra i due genitori, il donatore di cellule staminali emopoietiche ed è stato selezionato il padre.

Il bambino nel corso dell'ultima settimana ha ricevuto la terapia di preparazione al trapianto mirata a distruggere le cellule portatrici del difetto genetico responsabile della patologia. Le cellule del padre, dopo essere state mobilizzate e raccolte dal sangue periferico, sono state opportunamente manipolate e infuse nel bambino nella giornata di ieri. Bisognerà ora attendere il decorso dei prossimi giorni, sorvegliando adeguatamente che non insorgano complicanze e che non si manifesti il rigetto delle cellule trapiantate, potenziale complicanza che potrebbe essere il problema principale. Il percorso trapiantologico potrà dirsi compiutamente realizzato presumibilmente prima della fine di gennaio.

La famiglia ha espresso la volontà di mantenere anche nei prossimi giorni lo stesso riserbo osservato fino ad ora. Con l'occasione, rende noto l'ospedale, la famiglia vuole ringraziare ancora una volta tutte le persone che continuano a seguire con affetto la vicenda: «Il Ministro della Sanità ed il suo staff per il sostegno e l'attenzione ricevuti; il Centro Nazionale Trapianti e l'ADMO per l'impegno profuso nelle piazze italiane; i donatori nuovi e futuri che hanno deciso di dare una nuova speranza a tutte le persone malate ed in attesa di un trapianto di midollo osseo per continuare a vivere; le diverse aziende ed associazioni ed in particolare il Gruppo UniCredit, oltre che per il sostegno che ci ha dato anche per le numerose iniziative di sensibilizzazione alla donazione che ha promosso sia in Italia che all'estero e, non da ultimo per importanza, l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, con tutti i medici e gli infermieri assiduamente impegnati nella qualificata e affettuosa assistenza prestata in queste ultime settimane. Rivolgiamo un sentito ringraziamento anche al Sistema Sanitario Nazionale (SSN) Italiano e al National Health System (NHS )Inglese per avere reso possibile un trattamento così medicalmente sofisticato e di altro profilo».

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