sabato 18 marzo 2023
Il presidente uscente De Palo: agire ora. Zuppi: grazie per lo stile di dialogo. Roccella: stop alla maternità surrogata. Locatelli: sostenere i nuclei con disabili e malati cronici
Gianluigi De Palo con la ministra Eugenia Roccella

Gianluigi De Palo con la ministra Eugenia Roccella - Imagoeconomica

COMMENTA E CONDIVIDI

La famiglia non è una risorsa, è «la risorsa». L’unica che può garantire un domani. Nel dibattito pubblico, ma anche nella politica, in questi anni la narrazione della famiglia è cambiata, scrollandosi di dosso l’idea che fosse solo «un’eredità del passato, un problema», facendo invece passare la lettura della famiglia come «l’unica risorsa che può garantire un futuro, visto che senza la famiglia le crisi e la pandemia avrebbero avuto effetti ancora più tragici. Perché non c’è futuro senza la famiglia». Un’immagine che il Forum delle Associazioni familiari e il suo presidente uscente Gianluigi De Palo in questi otto anni hanno contribuito a far passare, ricorda il presidente della Cei e arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, intervenendo con un video all’assemblea del Forum, da ieri in corso a Roma e che oggi eleggerà il suo nuovo responsabile. Poi ,rivolgendosi direttamente a De Palo lo ringrazia per essersi «con intelligenza e passione immischiato tanto con lo stile del dialogo», anche in un tema come la natalità che «è una delle battaglie decisive del Paese».

Non c’è infatti nulla di «più personale della famiglia, intesa come realizzazione di un progetto di felicità, e non c’è nulla di più istituzionale della famiglia», aggiunge il segretario generale della Cei e arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi, per cui il rispetto delle identità non è contro l’unità, che nasce appunto dal rispetto e dal confronto. Anche Baturi ringrazia il Forum e il presidente uscente per la capacità di «aver portato dentro la politica la sintesi» e per aver fatto comprendere che «non c’è questione più politica di quella antropologica».

Non c’è più tempo, il momento di agire è ora. Lo ripete più volte il presidente De Palo nella sua relazione di fine mandando, sottolineando che «la famiglia è il luogo dell’incontro, perciò parlare di argomenti divisivi aiuta solo a non darle dignità. Anche perché deve diventare asset imprescindibile di un Paese che vuole crescere». Inoltre sull’assegno unico, «sicuramente da migliorare», De Palo chiede ai ministri presenti di «dare un segnale forte, lavorando sin da subito affinché vengano messe le risorse necessarie nella prossima legge di bilancio». Infine sul fisco, conclude, «il governo ha una grande responsabilità: fare una riforma fiscale che finalmente tenga conto in maniera seria della composizione familiare e del ruolo strategico delle famiglie, della progressività. E poi utilizziamo i fondi del Pnrr anche in chiave natalità».

D'altronde non c’è davvero più tempo. I numeri anticipati dal presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo, in attesa del report 2022 in uscita lunedì, sono chiari. «Ogni anno facciamo il record della più bassa natalità - spiega - Nel 2021 abbiamo avuto 400mila nati e nei primi 11 mesi del 2022, rispetto agli stessi mesi del '21, il 3% di nati in meno. In 4 anni abbiamo perso un milione di abitanti». Nel 2022 quindi «è verosimile che si sia sfondato al ribasso il tetto dei 400mila nati».

Il ministro per la Famiglia Eugenia Roccella assicura che nella riforma fiscale «il criterio della famiglia è al primo posto. Non lo abbiamo archiviato. Poi c’è il tema dell’assegno unico, si tratta di difenderlo, correggerlo e implementarlo». Il governo, aggiunge riferendosi alla questione dei figli di coppie omogenitoriali, «tutela tutti i bambini. Non è questo il problema, ma della maternità surrogata, la compravendita della maternità». A dover essere tutelate, sottolinea poi la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli sono «tutte le famiglie, in particolar modo le famiglie fragili con disabili e malati cronici», annunciando che nella riforma del fisco ha chiesto di aggiungere una detassazione per queste categorie. Famiglia e lavoro sono «facce della stessa medaglia - precisa la viceministra del Lavoro Maria Teresa Belluci - e vogliamo affrontarli non con i bonus ma con riforme strutturali, partendo dalla natalità fino alla terza età».



© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI