mercoledì 27 giugno 2012
Si sono svolti nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma i solenni funerali di Stato dell'appuntato scelto Manuele Braj, caduto in Afghanistan.  Nel corso dell'omelia l'Ordinario militare per l'Italia, mons. Vincenzo Pelvi ha reso omaggio a Manuele: "Era sempre disposto a scegliere i posti più disperati dove nessuno andrebbe. Aveva l'arte di accorgersi se qualcuno era in difficoltà".
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Si sono svolti nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma i solenni funerali di Stato dell'appuntato scelto Manuele Braj, caduto in Afghanistan. La bara, avvolta nel tricolore, è stata trasportata dal Policlinico di Roma, dove era stata allestita la camera ardente, da sei carabinieri ed è giunta in basilica intorno alle 19. A celebrare le esequie è l'Ordinario militare per l'Italia, mons. Vincenzo Pelvi."Manuele era un carabiniere animato non da egoismo o da sete di possedere, ma dalla voglia di servire i più deboli". Lo ha detto mons.Pelvi nel corso dell'Omelia. "Manuele - ha detto mons.Pelvi - era sempre disposto a scegliere i posti più disperati dove nessuno andrebbe. Aveva l'arte di accorgersi se qualcuno era in difficoltà".Nel corso dell'Omelia, mons.Pelvi si è rivolto al figlio di Manuele Braj, Manuel, di appena otto mesi, che si trovava insieme alla mamma in chiesa. "Davanti ad un evento così tragico e doloroso - ha detto l'ordinario militare - sembra che Dio non si accorga del peso che portiamo nel cuore e della follia che attraversa la mente. Ma Dio parla anche attraverso il silenzio. Non è forse vicinanza del Signore il piccolo Manuel con i suoi abbracci ed il suo sorriso?". Mons.Vincenzo Pelvi ha inoltre ribadito l'importanza "di continuare a costruire la pace" anche quando "un razzo uccide un innocente".
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