mercoledì 2 ottobre 2019
Trasferiti in una caserma e in un centro sportivo 1.200 alunni: aule chiuse, forse per una disinfestazione riuscita male
L’istituto Cencelli di Sabaudia

L’istituto Cencelli di Sabaudia

COMMENTA E CONDIVIDI

La campanella che segna l’inizio delle lezioni suonerà solo stamattina per oltre 1.200 alunni di Sabaudia, in provincia di Latina. Appartengono a due istituti della città, il Cencelli e il Giulio Cesare, che inglobano le scuole dell’infanzia, primaria, media e in un caso anche una scuola superiore, rimasti chiusi per una disinfestazione o chissà cosa che davvero non è riuscita bene. Per loro oggi sarà il primo giorno di scuola, mentre nel resto del Paese i coetanei già da due settimane sono tra i banchi, con i soliti problemi d’ogni anno come le materie scoperte o districarsi tra orario provvisorio e definitivo. Tra l’altro, non entreranno nelle loro solite classi, ma saranno smistati in due caserme, il Comando dell’Artiglieria Controaerei e il centro sportivo della Guardia di Finanza, che sono in città, in una parrocchia della zona, e alcuni, di pomeriggio, andranno in un paio di scuole che si sono salvate dai miasmi.

Per quanto tempo durerà questa situazione ancora non si sa, resta in vigore l’ordinanza di chiusura di ben 11 plessi scolastici emessa nei giorni scorsi dal sindaco Giada Gervasi, dopo una prima segnalazione di aria irrespirabile nelle aule. Una notizia che ha destato sorpresa negli uffici comunali. Infatti, almeno una settimana prima dell’avvio delle lezioni – come da calendario il 16 settembre – il Comune ha disposto la disinfestazione delle scuole, la ditta incaricata ha notificato l’elenco dei prodotti da utilizzare, i funzionari comunali hanno eseguito i sopralluoghi a campione con esito positivo.

Qualche giorno dopo, però, il dirigente scolastico del Giulio Cesare avvisa gli uffici comunali che l’aria nei corridoi è irrespirabile, anche tenendo costantemente aperte le finestre. Nel giro di poco iniziano ad arrivare altre segnalazioni, le verifiche immediate da parte del Comune confermano la situazione, ma non si riesce a comprenderne le cause. Nel frattempo intervengono anche gli esperti dell’Arpa per prelevare campioni. Così, al sindaco non è restato che ordinare la chiusura degli edifici, con gran sconcerto delle famiglie e tante polemiche politiche, e presentare pure una denuncia alla Procura, che ora indaga per disastro ambientale.

Ieri mattina il consulente tecnico del Pubblico ministero, un esperto di chimica, ha eseguito alcuni controlli negli edifici per individuare quella che tutti ora chiamano la “molecola misteriosa”. Incrociando i suoi dati, con quelli dell’Arpa, la sostanza colpevole dell’aria appestata è il clorpirifosmetile, una sostanza molto utilizzata negli Usa e in Europa come insetticida. Lo afferma una nota del Comune di Sabaudia, in cui è spiegato anche che «allo stato attuale è stato riscontrato in tutti i plessi campionati in misura vicinissima allo zero». Tra i primi campionamenti e quelli successivi «si è potuta constatare una riduzione significativa della concentrazione del prodotto», così il tecnico ha suggerito di trattare pareti e pavimenti con una soluzione e successiva tinteggiatura anche dei soffitti. Si vedrà se la pulizia darà esito positivo.

Nel frattempo, il sindaco Giada Gervasi ha incontrato le famiglie e il personale delle scuole coinvolte, ha spiegato che «essere riusciti a far ripartire le lezioni non è stato solo un atto dovuto ma è anche il segno di come davanti alle difficoltà la nostra comunità sia capace di lavorare insieme per il bene di Sabaudia».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: