giovedì 11 agosto 2016
L'Osce ha affidato all'Arma il compito di addestrare forze dell'ordine, magistrati e personale civile nell'accoglienza dei migranti e nel contrasto ai trafficanti. "Sul campo con rispetto e mente aperta". (Marco Birolini)
A lezione dai carabinieri contro la tratta
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I carabinieri del CoESPU (Centro di Eccellenza per le Stability Police Units) di Vicenza si preparano ad addestrare forze dell’ordine, magistrati e personale civile (anche delle ong) nell’accoglienza dei migranti e nel contrasto ai trafficanti di uomini. Il corso, voluto dall’Osce, si rivolgerà non solo agli operatori Ue ma anche a quelli dei Paesi di partenza o di transito della tratta. Il programma “Combating Human Trafficking along Migration Routes” inizierà a novembre con un’esercitazione teorico-pratica e proseguirà nel 2017.  “Forniremo strumenti operativi e investigativi innovativi, senza fermarsi all’aspetto tecnico – spiega il generale Giovanni Pietro Barbano, direttore del CoESPU – Proveremo ad aprire le menti per promuovere un nuovo approccio al problema, forti dell’esperienza italiana e dell’Arma in particolare”. L’addestramento avrà una parte teorica in aula, cui farà seguito un’esercitazione sul campo. Sarà creata una centrale operativa  in cui forze dell’ordine, magistrati e personale civile saranno chiamati a lavorare insieme per dare risposte rapide a situazioni reali, come lo sbarco di un gommone o l’arrivo di un camion carico di migranti. La “task force” dovrà occuparsi dell’assistenza umanitaria, burocratica e legale ai profughi, ma dovrà anche condurre un’indagine per risalire a scafisti e trafficanti di uomini. In particolare, anche con l’aiuto della guardia di finanza, si metteranno a punto i metodi per tracciare i flussi finanziari derivanti dai proventi illeciti della tratta e colpire così i “pesci grossi” che tirano le fila del turpe business. “I profitti vengono riciclati in parte nell’economia legale, in parte nella stessa attività illecita – spiega il generale Barbano -. Basti pensare ai soldi spesi per acquistare i gommoni.  C’è poi il denaro investito in altri traffici: droga o armi. Questi fenomeni sottintendono un’organizzazione molto articolata, che presuppone capacità logistiche e gestionali non indifferenti. Basti solo pensare alle fasi di raccolta dei migranti, alla loro sistemazione provvisoria e al trasporto. Tutte attività complesse che indicano ramificazioni e contatti internazionali”. Sarà curato anche l’aspetto psicologico: spesso i richiedenti asilo vedono un pericolo nella divisa. “Chi fugge da guerre o da regimi autoritari ha conosciuto forze di polizia oppressive. E’ naturale che non si fidino dell’uniforme. Per questo le nostre tecniche sono sempre rispettose della persona, nel solco della tradizione bicentenaria dell’Arma”.  

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