Lotta all'azzardo e alle altre dipendenze in locali confiscati alle mafie

Konsumer Italia, ente del Terzo settore, annuncia il rafforzamento del progetto "Non dipendo, scelgo", con l'apertura di due nuove sedi a Milano e a Savona
March 5, 2025
Lotta all'azzardo e alle altre dipendenze in locali confiscati alle mafie
Fotogramma | Una ragazza gioca alle slot machine
«Secondo le ultime ricerche del Cnr, oltre il 40% dei giovani gioca, senza la necessaria maturità, mentre il 9,3% degli adulti tra 18 e 40 anni e il 3,5% delle persone tra 61 e gli 84 anni sono a rischio. Questo conferma che si tratta di un fenomeno che non conosce né distinzione geografica né tantomeno di età e nemmeno di tipologia di gioco, con un preoccupante aumento anche di minorenni che, per legge, non potrebbero accedere al mondo del gambling, e di utilizzo dei giochi on line, per definizione meno controllabili socialmente». Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia, ente del Terzo settore, lancia l'allarme. Non è un caso che il progetto Non dipendo, scelgo, si sia sviluppato con l'apertura, dopo quelle di Civitanova e di Termoli, di una sede a Milano e successivamente in provincia di Savona. «Ma - sottolinea Premuti - il quartier generale è a Roma in locali a noi assegnati dall'Agenzia nazionale per l'amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, dove combattiamo il gioco d'azzardo, ma più in generale ogni tipo di dipendenza. Ad aiutarci un pool di psicologi. Abbiamo inoltre messo i piedi una piattaforma di e-learning, con la quale offriamo un supporto tecnico, costante e continuo, che serve ai Centri di ascolto attivi sui vari territori ma anche a quelli che sono in via di costituzione. Una rete a maglie larghe per intercettare problematiche che affliggono tante famiglie».

Secondo Premuti, «il gioco d'azzardo patologico è la dipendenza prevalente, seguono gli stupefacenti, l'alcool, i videogiochi e le abitudini alimentari, come bulimia o anoressia. Fa pensare il fatto che il 40% delle persone che si rivolge a noi dopo numerosi tentennamenti preferisce rimanere anonima. Il che evidenzia l'abisso in cui si è precipitati e da cui vogliamo tirarli via. Una volta raccolti ulteriori casistiche intendiamo organizzare un convegno sul tema presso l'Università di Tor Vergata. Siamo convinti del resto che l'unione fa la forza per dare una mano a chi si trova in grande difficoltà ma che, spesso, troppo spesso, non trova la forza il coraggio per venirne fuori».

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