Lavoro, presenze e spesa: i numeri del turismo italiano (che corre)

L'Italia e un pezzo di mondo s'incontrano a Rimini per il Ttg. Enit: entro fine anno 3,2 milioni di posti e 240 miliardi di Pil. Santanchè: la sfida è nella qualità
October 10, 2025
Lavoro, presenze e spesa: i numeri del turismo italiano (che corre)
Operatori e visitatori all'ingresso della Fiera di Rimini per il Ttg
Il turismo in Italia continua a essere un motore di crescita e sviluppo. E lo sarà sempre più nel futuro. Lo dicono i numeri, gli ultimi presentati da Enit: entro la fine di quest'anno, il settore genererà 3,2 milioni di posti di lavoro, che diventeranno 3,7 entro 10 anni, e raggiungerà 237,4 miliardi di Pil che le previsioni indicano in crescita fino a toccare quota 282,6 miliardi nel 2035; la spesa turistica, che genera crescita socio-economica per tutta la filiera nazionale, attraendo investimenti sui territori italiani, a fine anno raggiungerà 185 miliardi di euro (di questi 124,6 generati da turisti italiani e i restanti 60,4 mld da visitatori internazionali). E poi ci sono quelli del rapporto di Demoskopika secondo cui nel 2025 sono previsti 146,3 milioni di arrivi e quasi 476,8 milioni di presenze, in crescita rispettivamente del 4,7% e del 2,3% rispetto al 2024, sotto la forte spinta della componente estera.
Numeri positivi che confermano la salute del settore e risuonano fra i vivaci padiglioni della fiera di Rimini, per il Ttg Travel Experience organizzato da Italian Exhibition Group (Ieg) che da mercoledì (e fino a domani) è un po’ la capitale del turismo italiano che guarda al mondo con oltre 1.000 buyer provenienti da 75 Paesi.  
«Il turismo rappresenta uno dei pilastri fondamentali della nostra economia - ha detto la ministra del Turismo, Daniela Santanchè - e i dati presentati da Enit confermano non solo la resilienza del nostro settore, ma anche la capacità dell'Italia di attrarre visitatori da tutto il mondo. Il Wttc Global Summit, che ha portato all'Italia 8 miliardi di investimento, assume in questo scenario un valore ancora più significativo e strategico. Per smentire tutte le Cassandre con le polemiche sui dati del turismo in estate c'è un dato di Demoskopika che mi interessa più di tutto: la previsione della spesa di 135 miliardi. L'anno scorso era 127 miliardi. Vuol dire che le nostre politiche stanno funzionando, anche se c'è ancora lavoro da fare». E ha continuato: «L'unico merito che mi arrogo come governo, non come ministro, è quello che finalmente nella nostra nazione il turismo ha un piano strategico industriale e ha una visione, la volontà di far crescere quest'industria che dovrebbe essere la più importante del nostro Paese».

Verso una nuova era

A Rimini c’è l’Italia delle regioni e dei territori e un bel pezzo di mondo per raccontarsi, presentarsi, stimolare il viaggio. Non solo una vetrina, ma il tentativo di narrare un nuovo orizzonte del turismo. A partire dal titolo, “Awake to a New Era”, che vuole dare la scossa, «un invito a risvegliarci dalle abitudini e dalle consuetudini – come ha fatto notare il presidente di Ieg, Maurizio Ermeti - perché i fatti ci stanno insegnando come dal periodo del Covid in poi siano cambiati i turisti e il modo stesso di fare turismo. Oggi a nessuno piace più essere massa.  Nella ricerca del viaggio, tutti vorrebbero un’esperienza motivante, autentica e di coinvolgimento personale. Il turismo sta affrontando un cambio di paradigma a livello macroeconomico, sociale e politico ed è in corso una metamorfosi del turismo. Il nostro compito è quello di dare risposte adeguate».
L’apertura della tre giorni era stata affidata alla prolusione di don Massimo Vacchetti, coordinatore della pastorale dello sport, turismo e tempo libero della diocesi di Bologna, che ha richiamato tutti alla necessità di «svegliarci dal sonno di questa era. Perché la vita è un viaggio meraviglioso e vale la pena viverlo pienamente, anche davanti ai recenti venti di guerra, senza avere paura del futuro. Credo che l’era che si sta chiudendo, buia e dolorosa, stia intravedendo l’aurora. Ci siamo riscoperti fragili, ma è proprio in questi momenti che si riscopre la premura degli uni verso gli altri, perché non c’è cambiamento che tenga di fronte all’amore. C’è bisogno di accendere una luce e seguirla in compagnia: solo chi riscopre l’eterno sarà abbracciare il cambiamento». Si vola alto, restando con i piedi per terra. Quella che si vuole scoprire con un turismo sempre più sostenibile e a passo lento che possa «valorizzare le comunità locali e unire le culture, generando sviluppo, occupazione e investimenti sui territori», come rileva Ivana Jelinic, ad di Enit.

I superpoteri di enogastronomia e cultura

Consapevoli di avere, come Italia, dei superpoteri: enogastronomia e cultura. Da una parte il rapporto sulla ristorazione, realizzato da Sociometrica per Fipe-Confcommercio: nel 2024 la spesa dei turisti italiani e stranieri in servizi di ristorazione ha superato i 23 miliardi di euro, generando 11 miliardi di valore aggiunto in quasi 3.300 comuni turistici italiani, con una concentrazione nelle grandi città d’arte, ma con una diffusione capillare in tutte le aree del Paese. Dall’altra le indagini svolte da Isnart-Unioncamere per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di commercio secondo cui arte, storia, archeologia, monumenti sono saldamente al primo posto tra le motivazioni di visita in Italia, generando nel 2024 il 63% delle nostre presenze turistiche. E se è vero che «l’Italia è un piccolo puntino nel mondo, ma in tutto il mondo c’è voglia di Italia - ha chiuso il ministro -, per crescere la sfida è nella qualità. Dobbiamo innalzare la qualità a qualsiasi livello, a qualsiasi servizio». Qualità e diversificazione dei flussi, considerato che «il 75 percento delle persone che vengono in Italia vanno sul 4 percento del territorio nazionale». Al punto che si dovrebbe parlare di «under tourism e non di over tourism». Dai cammini ai percorsi e-bike, dalla valorizzazione dei borghi ai parchi culturali, fra i padiglioni della Fiera di Rimini, una miriade di esperienze e di progetti prova a riscrivere il paradigma del turismo. Pronti per immaginare una nuova era. 

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