Cambia (tra le proteste) la tassa di soggiorno: cosa finanzierà

Il governo vuole prorogare gli aumenti. Tetto massimo a 12 euro anche per Milano e i Comuni che ospiterranno i giochi invernali. L'Anci e le associazioni di categoria insorgono: sbagliato tassare i turisti
October 17, 2025
Cambia (tra le proteste) la tassa di soggiorno: cosa finanzierà
Veduta dall'alto di Milano, interessata all'incremento della tassa di soggiorno 2026, in coincidenza con i Giochi olimpici / Fotogramma
Rincari in vista per la tassa di soggiorno. Tra le pieghe del decreto “anticipi” il Consiglio dei ministri ha inserito la proroga per il 2026 delle misure incrementali dell'imposta aggiungendo però una postilla: il 30% del gettito extra verrà dirottato verso le casse dello Stato con l'obiettivo di incrementare il fondo per l'inclusione delle persone con disabilità e di quello dedicato all'assistenza ai minori.

Quanto vale la tassa di soggiorno?

Il 2025 sarà un anno record per quanto riguarda gli incassi dell'imposta di soggiorno: 1 miliardo 186 milioni, con un aumento del 15,8% rispetto all’anno scorso e quasi il doppio rispetto a pochi anni fa (628 milioni l’incasso complessivo del 2022). Le prime stime riferite al 2026, tra incrementi di tariffe, modifiche al regolamento con ampliamento dei periodi di applicazione dell'imposta e altre amministrazioni che la introdurranno, potrebbero toccare quota 1 miliardo 300 milioni. Sembra incredibile il boom dal 2011, primo anno di applicazione dell'imposta di soggiorno a livello nazionale, quando i 13 Comuni che l'applicarono incassarono 77 milioni di euro.

Qual è il tetto massimo per notte?

Al momento il tetto massimo della tassa di soggiorno è a Roma, con 10 euro, mentre per le altre città è di 5 euro. Rinnovare l'incremento di 2 euro, che avrebbe dovuto riguardare solo l'anno giubilare, equivale a un aumento dell'imposta compreso tra il 20% (da 10 euro a 12) e il 40% (da 5 a 7). Ancor più consistente l’aumento possibile per il Comune di Milano e dalle località interessate dalle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali, per le quali viene preannunciato un aumento del 140% (da 5 euro a 12). La tassa di soggiorno può essere richiesta per un massimo di 14 giorni.
«Sono valori stellari, che si commentano da soli. Uno svarione che confidiamo venga corretto già in questa fase, intervenendo sulle bozze della manovra» chiedono gli operatori del settore. Confindustria Alberghi, Assohotel, Faita e Federalberghi «chiedono al governo di non inasprire la pressione fiscale e ribadiscono la necessità di assicurare che una parte del gettito venga destinata alla riqualificazione delle imprese turistiche, in ossequio a quanto previsto dalla legge vigente, che purtroppo viene disapplicata dai Comuni, e di contenere gli oneri amministrativi ed economici che gravano sulle imprese turistiche incaricate della riscossione dell'imposta».
Il rischio è che l'imposta di soggiorno diventi così, definitivamente, una tassa sui turisti, una sorta di addizionale sulle presenze, e non uno strumento per migliorare la qualità dell'offerta e delle destinazioni. Vittorio Messina di Assoturismo Confesercenti ricorda che la tassa «era nata come imposta di scopo, destinata a finanziare investimenti turistici e interventi di valorizzazione dei territori ma di questi investimenti, finora, se ne sono visti pochissimi». Milano chiede lo stesso trattamento di Roma. L’affondo del Comune di Milano: noi trattati in maniera differente. «Milano chiede da sempre la stessa cosa cioè di essere trattati come Roma, non credo sia corretto questo trattamento differente. Se Milano fosse trattata come Roma potrebbe avere 20 milioni in più di risorse che oltre ai 70 che già incassiamo si potrebbero usare per alcune priorità della nostra città come sicurezza, decoro e trasporto pubblico che poi sono elementi per cui i turisti scelgono Milano» ha detto ieri l'assessora allo Sport e Turismo di Milano, Martina Riva. «Non è una richiesta che intendiamo solo per il periodo delle Olimpiadi - ha aggiunto - perché serve una nuova rimodulazione per una città turistica come Milano che ha 800 mila presenze al mese».

Il no di Confcommercio e Federalberghi all'extra tassa sulle Olimpiadi

«La prospettiva di un aumento della tassa di soggiorno fino al 140% in Lombardia e Veneto è assolutamente da scongiurare» dicono all’unisono Confcommercio Lombardia, Confcommercio Veneto, Federalberghi Lombardia e Federalberghi Veneto ricordando che in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali di Milano Cortina 2026 il settore ricettivo si è impegnato a riqualificare le strutture e formare il personale per migliorare la propria offerta e, dunque, l'immagine delle Regioni e dell'intero Paese.
«Immagine evidentemente offuscata da questo provvedimento» si legge in una nota le associazioni secondo cui «sconcertano le anticipazioni sul Decreto anticipi, collegato alla Legge di Bilancio, sulla possibilità per i Comuni lombardi e veneti di aumentare l'imposta di soggiorno da 5 a 12 euro a notte nel 2026. Incrementi che, per numerose città, si aggiungono a revisioni al rialzo recentemente approvate».

L'Anci: la tassa di soggiorno dovrebbe limitare i danni dell'overtourism

Nei giorni scorsi anche l'Anci che con il presidente Gaetano Manfredi aveva espresso la massima contrarietà sulla destinazione degli incassi, spiegando che il turismo crea ricchezza che finisce allo Stato mentre ai Comuni restano i costi e gli effetti dell'overtourism. La tassa di soggiorno dovrebbe servire a compensare questi squilibri. «Esprimiamo la nostra contrarietà in merito. Pur apprezzando la proroga dei limiti massimi dell'imposta di soggiorno anche per il 2026, ci preoccupa la disposizione che prevede di destinare una quota dell'eventuale gettito aggiuntivo alle coperture delle spese comunali per i minori e l'assistenza agli alunni disabili. Ciò che il governo propone ci sembra una "soluzione tampone" e incerta nel quantum che scarica sui bilanci comunali una spesa che spetta allo Stato».

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