giovedì 9 luglio 2015
​Stop alla procedura d'infrazione all'Italia per il ritardo nell'abbattimento degli ulivi: si chiedono nuove prove e riscontri scientifici sull'infezione e sulla sua estensione. (Pino Ciociola)
COMMENTA E CONDIVIDI

Bruxelles adesso ha capito e chiederà dove sia la catastrofe e siano le prove che il disseccamento degli ulivi salentini sia causato dalla Xylella. Così per ora non parte nessuna procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, ma una dura richiesta di chiarimenti, soprattutto riferita alla gestione Vendola (il precedente governatore). Decisione appena presa in Commissione europea, perché si tiene in grande considerazione il Tar e il Consiglio di Stato italiani e si ha grande rispetto per i loro pronunciamenti. Decisione che ora potrebbe, dovrebbe cambiare completamente gli scenari. Il neogovernatore Michele Emiliano aveva già ripetuto chiaro e tondo che appena possibile andrà proprio a Bruxelles per parlare col Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, Vytenis Andriukaitis, e soprattutto informarlo che ha intenzione d’azzerare tutto, cioè mettere in campo a difesa degli ulivi nuove competenze scientifiche a occuparsi di quanto accade agli uliveti leccesi, più d’una e super partes, comprese almeno un paio di università italiane. Proprio per avere prove e riscontri scientifici, fin qui incredibilmente mancati, a cominciare da numeri e cause delle diffusione in Salento del “Complesso del disseccamento rapido dell’ulivo”, infatti la Commissione porrà una serie di domande: perché è stato detto all’Europa che c’è una catastrofe in atto? Perché si è parlato di un milione di alberi infettati? Perché l’Ue ha dovuto prendere una decisione tanto grave come tagliare ulivi su ulivi e conseguente proprio di quanto le era stato fatto sapere? Ancora, quali misure sono state prese in questi due anni? Infine, soprattutto, ora come si vuole affrontare il disseccamento e l’eventuale infezione da Xylella e con quale cronoprogramma? Una decisione, quella di Bruxelles, che mostra quanto in Commssione europea si sia preso atto che non esistono basi scientifiche alla vicenda Xylella, che non esistono numeri ufficiali, che la Procura leccese continua a non vederci chiaro e che, con questo scenario, mandare al macero anche solo centinaia di ulivi sarebbe ingiustificato e ingiustificabile, per quanto si siano già buttati via due anni.

 Esattamente, cioè, per cui si battono e ciò che ripetono da almeno un anno le associazioni salentine e, a Bruxelles, Peacelink.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: