giovedì 20 ottobre 2022
La nota dell'associazione riprende le parole di papa Francesco e di Mattarella e invita i soci a "non abituarsi alla guerra"
L’Azione cattolica: noi mobilitati per pace e giustizia

Siciliani (Archivio)

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Anche l’Azione cattolica italiana guarda con attenzione alla piazza che si riunirà il 5 novembre per invocare negoziati di pace, esprimere solidarietà al popolo ucraino e chiedere la messa al bando delle armi nucleari.

In seguito al Consiglio nazionale svoltosi lo scorso fine settimana, l’associazione, con una nota, ritiene che «occasioni pubbliche per esprimere il desiderio di pace possano essere un contributo costruttivo alla vita civile, culturale e politica del Paese». In questa prospettiva, prosegue il testo frutto dei lavori del Consiglio di Ac, «crediamo che la manifestazione “Europe for peace” del prossimo 5 novembre rappresenti uno sforzo generoso per trovare un sentire comune tra quanti invocano pace».

Il presidente dell’Azione cattolica, Giuseppe Notarstefano, ha avuto a nome dell’associazione rapporti costanti con diversi tra i promotori della manifestazione. Ora è il Consiglio a chiedere formalmente ai responsabili nazionali dell’associazione di «approfondire contenuti e obiettivi della manifestazione del 5 novembre, nell’auspicio che possa essere un momento di unità del Paese e di profondo rispetto del popolo ucraino e di tutti i popoli che subiscono la brutalità della guerra».

La nota dell’Ac serve anche a ribadire la «mobilitazione permanente» dell’associazione sui temi della pace.

«L’Azione cattolica – si spiega - vive con inquietudine, sofferenza, operosa e discreta carità i tanti fronti di guerra sparsi nel mondo intero, alcuni sconosciuti e dimenticati». L’aggressione russa contro il popolo ucraino ha spinto l’associazione a rafforzare un impegno a 360 gradi per denunciare quella che papa Francesco definisce efficacemente “terza guerra mondiale a pezzi”. Il 24 febbraio, ricorda l’Ac, ha evidenziato «la necessità di aumentare l’impegno e il lavoro in ogni direzione: preghiera, formazione, reti con la società civile, solidarietà, accoglienza, interlocuzione serrata e seria con la politica, per esprimere l’insopprimibile desiderio di pace che alberga nel cuore di ogni persona».

Particolarmente attiva, in questa fase, la rete del Forum internazionale di Ac, che vive da mesi, a tappe fisse, momenti di fraternità con la comunità ucraina. Così come continua a fornire materiali di approfondimento e studio l’Istituto di diritto internazionale della pace “Giuseppe Toniolo”, che il prossimo 18-20 novembre, insieme a Caritas, Focsiv, Lateranense e Missio promuoverà la terza edizione della “School of peace”. Impegni straordinari inseriti in un impegno ordinario, sottolinea l’Ac, come quello dei bambini e ragazzi dell’Acr che nelle parrocchie, e nei loro cammini formativi, da sempre si preoccupano di anno in anno di concretizzare il Messaggio del papa per la Giornata mondiale della pace. Iniziative che sono la parte visibile di una «mobilitazione permanente per la pace e la giustizia tra i popoli» ancora più profonda, che riguarda la vita delle associazioni parrocchiali e diocesane di Ac.

«In questo momento di grandi paure e profondo fermento – conclude l’Ac – è necessario ribadire con chiarezza che il lavorìo per la pace è continuo, ed è efficace se le donne e gli uomini di buona volontà se ne prendono cura nel quotidiano. La pace non deve diventare uno dei tanti temi cui la politica pensa “a giorni alterni”, rendendolo, da tema fondante e unitivo quale è, un motivo di polemica».

L’associazione, «consapevole del dibattito politico ed economico che si è aperto sul conflitto in Ucraina, e sugli effetti che questo sta avendo sulle famiglie e le persone più fragili», richiamando le recenti parole di Sergio Mattarella su una «pace giusta» invita infine soci e simpatizzanti a «non abituarsi mai alla guerra, addirittura nella sua espressione più letale, la guerra atomica, e a invocare instancabilmente pace, giustizia, verità e libertà». L’associazione, conferma il presidente Notarstefano, risponderà anche all’invito della Comunità di Sant’Egidio del 23-25 ottobre.

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