giovedì 8 dicembre 2016
Esattamente come l'anno scorso, con l'alta pressione dominante sul Paese torna l'allarme polveri sottili. Gli esperti: «La Pianura Padana è una camera a gas». Sforati ovunque i limiti, ormai da giorni
Le città soffocano, al via le prime misure. In ordine sparso
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Ci risiamo. Inverno e alta pressione. Tanto basta per gettare - di nuovo - il Belpaese nell'allarme smog, intrappolato sotto la cappa grigia delle polveri sottili e rischi per la salute delle persone. Una situazione che proprio con l'arrivo del freddo diventa più accentuata, colpa anche del mix tra traffico e riscaldamento. Sono tante le città in Italia che sono già fuorilegge per la qualità dell'aria, perché oltre la soglia limite per le polveri sottili Pm10 (35 giorni di sforamenti all'anno con una concentrazione superiore ai 50 micorgrammi per metrocubo).

Le prime cinque, secondo i dati di Legambiente aggiornati al 6 dicembre, sono: Torino con 62 giorni di sforamenti, Frosinone con 59 giorni, Venezia con 53, Milano con 52 e Padova con 50. Nel capoluogo piemontese si corre ai ripari: scatteranno da mercoledì prossimo i primi provvedimenti di blocco del traffico. A Milano invece - dove si sforano i limiti da 5 giorni consecutivi - per ora non scatteranno misure di contenimento. Se non arriverà la piogga, però, i primi ad essere bloccati saranno i diesel Euro 3. Bergamo, Brescia e Cremona invece si sono già mossi: limitazioni in atto, con l'obbligo di scendere a 19 gradi con la temperatura nelle case e il divieto, oltre che per i mezzi inquinati, anche di sosta col motore acceso.

Stop per ciclomotori e motoveicoli Pre-Euro 1 ed Euro 1, a due, tre e quattro ruote, dotati di motore a 2 e 4 tempi anche a Roma, dove sono stati evidenziati livelli di inquinamento elevati e una situazione di criticità di cui si prevede la persistenza nei prossimi giorni. La Capitale tra l'altro si prepara alla prima delle quattro domeniche ecologiche previste nel Piano antismog cittadino, fissata proprio per l'11 dicembre. A Napoli è in vigore il dispositivo di limitazione al traffico dei veicoli privati con valori di emissioni superiori ai limiti di legge per le giornate di lunedì, martedì, mercoledì e venerdì, in determinate fasce orarie.

Il piano del governo e il punto degli ambientalisti

L'anno scorso, di questi tempi, eravamo nella stessa situazione. Le città si muovevano in ordine sparso, ognuna con la sua ordinanza, ognuna coi suoi tempi. Fu proprio allora che si pensò per la prima volta a un Piano nazionale, elaborato dal ministero dell'Ambiente, per ridurre l'inquinamento. Il Piano prevedeva un pacchetto di misure legate alla mobilità sostenibile (alcune poi cristallizzate nel Collegato ambientale) via via concordate con le Regioni in un tavolo ad hoc sull'argomento, tra cui spiccavano la riduzione dei limiti di velocità fino a 20 km all'ora, sconti sui mezzi pubblici, l'abbassamento dei riscaldamenti. E una pioggia di fondi (da molti ritenuti insufficienti) per la creazione di una mobilità sostenibile e per la riqualificazione degli impianti degli edifici pubblici.

Nonostante alcuni miglioramenti della qualità dell'aria in Europa, l'inquinamento atmosferico - in base ai recenti dati dell'Agenzia europea per l'Ambiente - resta il principale fattore ambientale di rischio per la salute umana: abbassa la qualità della vita e si stima sia causa di 467mila morti premature l'anno. In Italia sono circa 60 mila all'anno le morti da polveri sottili. Le zone più esposte a questo problema sono quelle del nord e centro nord come Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, parte della Toscana e delle Marche.

"Le cause dello smog sono note e le soluzioni ci sono - osserva la presidente di Legambiente Rossella Muroni - occorre una volontà politica forte per metterle in campo. Tra l'altro i numeri sull'emergenza rischiano di aumentare nei mesi invernali. Uno dei nodi principali da affrontare è il trasporto a livello urbano ed extra urbano. Bisogna poi uscire dalla dipendenza dei combustibili fossili, puntando su fonti rinnovabili; e investire nella riqualificazione energetica degli edifici, garantendo così una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici".

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